“Sit in-in-rosso” in piazza Libertà: violenza alle donne, necessario l’impegno da parte di tutti. Denunciate, non siete sole

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Per Giulia e il suo bambino e per tutte le donne violate o uccise. È dedicato a loro il “sit in -in- rosso” tenutosi questo pomeriggio in piazza Libertà. Un’occasione per lanciare l’ennesimo grido di dolore e  sensibilizzare la cittadinanza affinché il Governo formalizzi la costituzione della Consulta Nazionale sui femminicidi. Tutti uniti in cerchio, ognuno ha indossato qualcosa di rosso, sul petto un cartello con il nome della donna vittima di femminicidio e la data della sua morte.
Sit in piazza A risuonare nel corso della manifestazione, patrocinata dal Comune di Avellino e dalla Provincia, una lunga lista di nomi di donne uccise per mano di un uomo, letta con un filo di voce e commozione. Sit in in piazza Libertà

Una mobilitazione promossa dai coordinamenti delle Donne e delle politiche di genere dei Sindacati Confederali Cgil, Cisl e Uil. Ad aderire la Consulta Regionale per la Condizione della Donna, Consigliere di Parità, Comune di Montella; le Acli, Amos, Amdos Avellino, Coordinamento Amdos & Amos Irpine, Arci, Laika, Apple Pie, Soma, Emergency, Comunità Accogliente, Anpi, Auser, Cif, gli Enti Locali, Casa Rifugio Antonella Russo; CAV Demetra è Donna, La casa sulla roccia, Alice Bianconiglio, la Cooperativa la Goccia, Centro Antiviolenza Ambito Territoriale Sociale A02, CAV Mugnano del Cardinale, Centro Antiviolenza di donna Sant’Angelo dei Lombardi, Nemesi Solofra, Ananke Ariano Irpino, il Consiglio delle donne di Ariano Irpino, a testimoniare la volontà di essere vicine a tutte le donne colpite da violenze. Un sit in per ribadire che la cultura patriarcale radicata non va combattuta attraverso i buoni consigli oppure mediante gli elenchi delle buone regole ma educando al rispetto della diversità.
Sit in Piazza Libertà Festa
“Il nostro impegno deve essere proprio questo – spiega il sindaco Gianluca Festa – lanciare un messaggio chiaro a tutte le donne prima che diventino vittime di violenze  domestiche e non solo. Quando c’è un campanello d’allarme, è importante che sappiano di potersi rivolgere alle istituzioni, alle associazioni, alle organizzazioni sindacali. Da questa parte troveranno chi è pronto ad ascoltarle, a sostenerle e soprattutto a difenderle. Attraverso questo percorso virtuoso – conclude Festa – riusciremo a ridurre i casi di vittime di violenze”. 

A sottolineare, la sensibilità dell’amministrazione a queste tematiche l’assessore alle Pari Opportunità Marianna Mazza che ha ribadito – “Convintamente il Comune ha concesso il patrocinio morale con la Provincia per questo evento. Siamo qui, per ricordare Giulia e il suo bambino, ma in realtà tutte le donne vittime di violenza. Ho già ribadito che quando una donna muore per mani di un uomo, in realtà abbiamo perso tutti. E siamo tutti responsabili, dalla società civile alle istituzioni. Quindi chiediamo un impegno incisivi da parte di tutti. Molte sono le donne che continuano a non denunciare, per paura e per mancanza di lavoro o di soldi, per poter affrontare una nuova vita da sole. La mancanza di una indipendenza economica impedisce loro di andare via da chi non le rispetta o le maltratta”.Sit in in piazza Libertà

A fare chiarezza il Segretario Cgil Franco Fiordellisi: “Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato tanti casi di femminicidio, stiamo chiedendo al governo tutti insieme, di istituire una Consulta contro i femminicidi a livello nazionale. Vogliamo che le donne che denunciano abbiano la certezza di non rimanere senza reddito e senza nessun tipo di protezione. Ma c’è bisogno anche di un’educazione culturale perchè gli uomini smettano di guardare alle donne come a una loro proprietà. Per prevenire violenze nei luoghi di lavoro, a partire dai casi di mobbing, abbiamo stilato un protocollo. C’ bisogno di una rete che protegga le donne e garantisca loro sicurezza economica, – conclude Fiordellisi – senza farle mai sentire sole”. A manifestare anche la mamma di Antonella Russo di Solofra: “Il ricordo di Antonella e la sofferenza sono sempre vive. Ma olevamo esserci per far sentire la nostra vicinanza a chi deve fare i conti con la violenza”