Società in house: la Corte dei Conti frena, il Comune di Atripalda va avanti

In merito alla costituzione della società in house, La Corte dei Conti ha trasmesso, l'ultimo giorno utile, il parere consultivo negativo

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In merito alla costituzione della società in house, La Corte dei Conti ha trasmesso, l’ultimo giorno utile, il parere consultivo negativo.

Lo fa sapere il sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, che ricostruisce tutti i passaggi e i motivi per cui si andrà avanti comunque nella decisione di costituire una società per una serie di servizi.

Ecco il contenuto di un post sul suo profilo facebook:«Con le recenti modifiche introdotte dalle L. 118 del 5/8/2022, la Corte dei Conti è tenuta ad esprimere un parere non vincolante sulla sostenibilità di acquisizione di partecipazioni o costituzioni di nuove società pubbliche. Antecedentemente la procedura prevedeva l’invio della documentazione alla Magistratura Contabile ai soli fini conoscitivi.

Va notato che nel parere e dall’altro una impossibilità della stessa Corte a valutarne in modo puntuale la sostenibilità economica in quanto la documentazione relativa al piano economico finanziario non è stata ritenuta sufficiente.

Difatti, la Magistratura contabile afferma, al paragrafo 6.1, che la carenza di informazioni non consente  “al Collegio di apprezzare la necessità della costituzione della società e la sussistenza dei presupposti per il ricorso al modello dell’in house providing con riferimento ad una così ampia ed eterogenea gamma di servizi”; al paragrafo 6.2, in relazione alla valutazione del Piano Economico Finanziario, la Corte dei Conti definisce l’operazione quale acquisizione di partecipazione mentre il Comune intende costituire una nuova società, fattispecie completamente diversa».

«In ogni caso – continua il sindaco di Atripalda – l’amministrazione comunale, nel rispetto del parere della C.C. e dei punti critici in essa contenuti, intende proseguire nella scelta effettuata, motivandola più analiticamente, in quanto risulta risolutiva rispetto, ad esempio, all’endemico problema della carenza di manutenzione quotidiana che penalizza i cittadini in tema di qualità di vita e di decoro urbano.

Tale possibilità è contemplata dalla stessa Corte dei Conti, nonché prevista dal comma 4 dell’art. 5 del TULPS che così recita: “In caso di parere in tutto o in parte negativo, ove l’amministrazione pubblica interessata intenda procedere egualmente, la stessa è tenuta a motivare analiticamente le ragioni per le quali intenda discostarsi dal parere e a dare pubblicità, nel proprio sito internet istituzionale, a tali ragioni”. Inoltre, la possibilità di proseguire nel percorso avviato resta rafforzata dal buon lavoro svolto dagli uffici comunali, asseverato del Revisore dei Conti dell’Ente, che per comprovata competenza tecnica e piena conoscenza della macchina amministrativa hanno analizzato giuridicamente ed economicamente la sostenibilità dell’Azienda Comunale Multiservizi».