Solofra, 44enne aggredisce il 118, parla il fratello: “Commessa un’omissione sanitaria”

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“Una vera e propria omissione sanitaria”, quella commessa nei confronti del 44enne, che il 5 aprile scorso in preda ad una grave crisi psichica aveva mandato i frantumi un vetro di un’ambulanza del 118.  E’ di questo avviso il fratello dell’uomo,  Giovanni Savignano, che ha contattato la nostra redazione per raccontare la sua versione dei fatti. Per l’uomo il fratello in questa storia, è solo la vittima di “un sistema che non funziona”.

“Solo qualche giorno prima dei fatti riportati dalla stampa, c’era stato un altro episodio,che alla luce di quello che è poi successo, fa pensare alla tragedia annunciata. La situazione di mio fratello è nota si alla comunità e  ai vari specialisti, che in questi anni lo hanno avuto in cura. Stiamo parlando di una persona per cui nel 2014 il Tribunale di Avellino aveva emesso una sentenza di non luogo a procedere per totale infermità mentale in un processo che lo vedeva imputato. Voglio sottolineare che, nonostante la diagnosi risalga a quasi dieci anni fa, per mio fratello non è ancora stato nominato un tutore legale, così come  prescrive la legge del 2015, che obbliga ad assegnarlo in cura ai medici dell’Asl. Ci chiediamo come mai mio fratello non sia ricoverato in carico al Csm con una sentenza di totale infermità mentale?”.

Inoltre, solamente due giorni del 5 aprile, c’era stato un altro episodio. “ Il 3 aprile nella  domenica delle palme, in mattinata,  mio fratello- continua il fratello del 44enne- ha avuto un’altra  grave crisi psichica, già in atto da 4 settimane, caratterizzata era in preda a una crisi psichica in fase acuta, che si stava manifestando con scatti di violenza, tanto che ha imbracciato gli estintori presenti nel condominio dove abita. Anche in quell’occasione, sono stati immediatamente chiamati i carabinieri e il 118. Trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale “Moscati”, di Avellino, è stato visitato e medicato, e dopo qualche ora dimesso (come dimostra il referto che abbiamo potuto visionare, ndr). Quindi, quando si verificano queste situazioni di estremo pericolo, che sicuramente ricapiteranno in futuro, di chi è la responsabilità? Di mio fratello, giudicato infermo al cento per cento, o di chi ha trascurato le nostre richieste d’aiuto?“.