Spera: questione Ufita, ultima occasione per fermare lo spopolamento

Il sindaco di Grottaminarda incalza: “Dobbiamo evitare le corse in solitaria, o stare divisi"

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Grottaminarda. La “questione Ufita”, per uno dei sindaci dell’area vasta, Marcantonio Spera,” è l’ultima occasione possibile, virtuosa, per poter fermare lo spopolamento di questa parte della provincia. E, quindi, una idea di migliore qualità della vita”.

Sarà un obiettivo comune, infatti, “per stimolare e rafforzare la discussione su una impresa collettiva- dice ancora il sindaco di Grottaminarda “. Nella riunione allargata di Ariano Irpino, convocata la settimana scorsa dal primo cittadino del Tricolle,  Enrico Franza, alcuni suoi consiglieri comunali, non si erano mostrati favorevoli al documento finale scritto.

“Ma l’unità di intenti c’è- sottolinea Spera-  Dobbiamo evitare le corse in solitaria, o stare divisi. Altrimenti faremmo il gioco di quanti vogliono ostacolare il nostro progetto ed isolarci. Abbandonando le zone interne e portare, lo sviluppo, altrove”.

Bisogna stare in guardia,  secondo Spera, dai” livelli più alti”. L’area vasta, intanto, “non si farà dividere” e starà attenta anche” a gestire collegialmente- ribadisce il sindaco ufitano- con trasparenza e giustizia per non realizzare cattedrali nel deserto”.

E rassicura tutti:” Non si sentano ferite Avellino, non Ariano o zone che sono più vicine alla Puglia. Non è, e non sarà,  così- afferma Spera-“. Perché,  ripete, ” quella che è in cantiere è una crescita per cerchi concentrici”. La piattaforma logistica e la Stazione Hirpinia costituiscono” uno sviluppo globale e complessivo: dall’ industria all’artigianato, al commercio,  alla agricoltura,  al turismo”.

Oltre a quelle, ricorda lo sviluppo delle aree interne, le zone Zes, il Pnrr. Il sindaco grottese è convinto che “le nostre comunità sapranno creare le condizioni per essere attrattive, ospitali. Per far vedere che, da noi, abbiamo tanto: storia, cultura,  buon vivere. Che servono per lo sviluppo e alle persone”.

E conclude:” Questa è una impresa titanica che servirà a far capire all’ Europa che le aree interne del Mezzogiorno possono,  e debbono, essere riprese”.

Giancarlo Vitale