Spi Cgil in piazza: contro le politiche economiche del governo e l’autonomia differenziata

Sit- In in piazza, Meninno (Spi Cgil ): Il governo sta usando ancora una volta, i pensionati come bancomat!

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Con la Manitestazione di oggi 12 Maggio 2023 i pensionati di Avellino, assieme all’Auser Avellino Giovannina MARRONE e FederConsumatori Avellino sostengono le iniziative contro le politiche economiche del governo Meloni e del disegno di legge sull’autonomia differenziata organizzate dal Sindacato Confederale, per le regioni meridionali, nella manifestazione del 20 maggio nella città di Napoli.

Per loro, occorre modificare radicalmente i contenuti del documento di programmazione economica approvato dal
governo di centrodestra che prevede la riduzione del Fondo Saritario Nazionale.

Hanno manifestato con un corteo e Sit-in presso lo spazio antistante la Prefettura di Avellino.
L’iniziativa è stata sintetizzata dal segretario generale dei Pensionati Cgil Avellino – Dario Meninno che afferma– “Un corteo e Sit-in per sostenere le richieste da parte dei sindacati e delle categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. Mentre per il nostro territorio diamo anche voce alle criticità, che vivono pensionati e non autosufficienti, legate a insufficiente assistenza sociale, politiche sanitarie inadeguate con visite dilatate nel tempo e criticità legate al DL Calderoli su Autonomia Differenziata”.SPI CGIL Meninno

Meninno continua ricordando le motivazioni della mobilitazione nazionale.
Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti verso manifestazione del 20 maggio a Napoli per sostenere le richieste da parte dei sindacati e delle categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali invitando gli Avellinesi anche gli studenti a partecipare alle manifestazioni del 12 ad Avellino e di Sabato 20 Maggio a Napoli con i bus predisposti dal sindacato in vari paesi della provincia e anche dalla città di Avellino. Questa mattina in prefettura consegneremo un documento per ribadire che le persone più fragili, sono quelle stanno peggio. Il governo sta usando i pensionati come bancomat ancora una volta. Liste di attesa infinite, ticket che chiedono i rimborsi, – conclude Meninno – per prenotare una visita ci vogliono mesi o un anno. La sanità pubblica è il punto più dolente, se poi aggiungiamo l’autonomia differenziata che penalizzerà ancora di più le regioni del sud vedremo scenari ancora peggiori.

Presente anche – il Segretario regionale SPI CGIL Campania Luigi Savioche aggiunge: –SPI segretario Savio

Questa Sanità sta uccidendo gli anziani, per responsabilità del governo nazionale e la gestione regionale. Il governo nazionale negli ultimi provvedimenti non aumenta il fondo sanitario, dopo tre anni di pandemia siamo l’unico paese che non aumenta il fondo sanitario. Per questo diventerà difficile anche programmare un piano straordinario di assunzioni che servava mantenere quello che già c’è. Si mette in grande pericolo tutto il Pnrr sulla costruzione delle case di comunità, ospedali – conclude Savio – perché noi abbiamo le risorse per costruire ma non abbiamo tutte le risorse per portarle avanti.

 

Qui i punti salienti delle mobilitazioni e i contenuti principali del documento presentato in prefettura questa mattina:
Un aumento degli stipendi e delle pensioni per contrastare l’aumento del costo della vita; Una riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie; un Potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e allo studio, maggiore sostegno alla non autosufficienza; contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, eliminazione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato; una riforma del sistema previdenziale e delle Politiche industriali e d’investimento verso la transizione ambientale e digitale, realizzando così un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.