Storie di accoglienza, in viaggio per salvare Yarik

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Un viaggio lungo 50 ore in un treno stracolmo per arrivare al confine con la Romania e salire sull’aereo che lo avrebbe riportato a casa, da quelli che sono da anni i suoi genitori affidatari, ad Avellino. E’ quello che hanno affrontato il piccolo Yarick di undici anni e i suoi cinque fratellini dalla casa famiglia di Oleksandria per sfuggire alle bombe, grazie alla determinazione dei genitori che ogni anno li accolgono nelle loro case per una parte dell’anno. Non nascondono la loro emozione Francesca e Antonio, coppia avellinese che da anni ha in affido Yarick: “Fin dal 24 febbraio, dallo scoppio della guerra abbiamo chiesto alla tutrice della casa famiglia in Ucraina se sarebbe stato possibile accogliere i bambini nelle nostre case per metterli in salvo dalle bombe. Un’idea che abbiamo condiviso con le altre famiglie affidatarie – spiega Francesca – Ma la tutrice ha preferito aspettare qualche giorno, sperando che la situazione rientrasse, non avendo alcuna idea di come sarebbe andato avanti il conflitto. Io e mio marito accogliamo ogni anno Yarick in affido ad Avellino per i tre mesi d’estate e un mese d’inverno, lo abbiamo voluto fortemente al nostro matrimonio, è parte della famiglia, anche i nostri genitori lo considerano un nipote a tutti gli effetti e non si sono dati pace fino a che non lo abbiamo riportato qui. Yarick ha viaggiato insieme ai fratellini accolti da famiglie di Matera, Frosinone e Caserta. Appena la tutrice ci ha dato il via libera, abbiamo prenotato un volo per Budapest e poi abbiamo cercato un pullmino che ci portasse al confine con la Romania a Solotvino. Intanto, i ragazzi erano partiti giovedì pomeriggio con il treno di evacuazione da Oleksandria, stracolmo, per poi salire a Leopoli, dopo tredici ore di attesa alla stazione, su un altro treno e con un altro furgone raggiungere il confine con la Romania dove li aspettavamo noi e le altre famiglie. I piccoli sono arrivati alle 3.30 di notte, hanno fatto più di 50 ore di viaggio ma la gioia grandissima è stata quella di riabbracciarli. Quando è arrivato ad Avellino Yarick era stanchissimo, ha dormito tutto un giorno intero. Insieme ai cinque fratellini ha viaggiato anche un’altra bambina, la figlia della tutrice della casa famiglia, è stata lei a chiederci di prenderci cura della bimba, convinta che qui da noi sarà al sicuro. E’ stato straziante vedere la mamma e la figlia separarsi. La cosa più bella è svegliarsi e vederlo dormire al sicuro nel suo letto”. Intanto, Yarick tornerà presto anche tra i banchi “Qui si sente a casa. Della guerra ci ha raccontato solo che si rifugiavano nei sotterranei durante i bombardamenti. Lo abbiamo già iscritto alla scuola elementare. Frequenterà la quarta. Le Suore gli hanno chiesto, poichè conosce l’italiano di aiutare gli altri bambini ucraini con la lingua. E lui era contentissimo. Poi, è in costante contatto con la tutrice che gestisce la casa famiglia e con i fratellini via telefono. Ha compiuto undici anni qui in Italia. E’ stato un compleanno speciale, trascorso con i suoi amatissimi nonni”.

FrancescaDa annilo abbiamoin affido. E’ parte della famiglia