“Il rinvio a giudizio di vertici e funzionari di Autostrade per l’Italia (Aspi) non ci sorprende”. Lo dichiarano i deputati del Movimento 5 Stelle, Michele Dell’Orco e Carlo Sibilia, in merito alla decisione assunta dal gup del Tribunale di Avellino, Francesco Fiore, sui 15 indagati per omicidio colposo plurimo e disastro colposo nella cosiddetta strage dell’autobus di Acqualonga che risale al 28 luglio 2013.
“Non solo era chiaro che quelle barriere fossero usurate e non a norma ma, come avevamo già ricordato due anni e mezzo fa in una interrogazione al Ministero – spiegano i deputati – c’è una direttiva dello stesso Dicastero (prot. 3065 del 25 agosto 2004) che inchioda la società alle sue responsabilità, richiamando gli enti proprietari e gestori a programmare gli adeguamenti alla luce dei compiti assegnati dall’articolo 14 del codice della strada”.
“Qualche mese fa – aggiungono i portavoce 5 Stelle – in risposta alle nostre considerazioni, il sottosegretario De Caro aveva preferito rinviare ogni considerazione alla magistratura, sottolineando che la direttiva consiste in semplici raccomandazioni rivolte al concessionario e, per sfilare da eventuali responsabilità anche Anas e il Ministero stesso, si era affrettato a precisare che la stessa non prevede neppure controlli da parte del concedente. Siamo soddisfatti, dunque, che la magistratura stia facendo un po’ d’ordine su questa triste vicenda costata la vita a 40 persone mentre la politica arriva sempre in ritardo e il Governo non si prende le sue responsabilità”.
“Ricordiamo infine – concludono i parlamentari pentastellati – che sulla sicurezza delle infrastrutture stradali il Governo ha fatto molto poco e, in particolare, sul tema resta ancora inattuata una risoluzione a prima firma Dell’Orco votata all’unanimità dalla Commissione Trasporti, mentre tra annunci e rimpalli di responsabilità siamo in attesa ormai da troppo tempo della revisione del quadro normativo per le barriere di sicurezza stradale e di un decreto specifico per le barriere salva-motociclisti”.