Di Filomena Carrella
Nell’anno delle celebrazioni dantesche, un testo fondamentale per meglio conoscere la straordinaria poetica dell’Alighieri. Con questo intento l’autore pubblica questo testo che è per davvero una chicca, dalle stupende immagini di copertine al messaggio riportato nell’ultima pagina, inviato all’autore dal Parlamento della Repubblica dell’Argentina che recita: ‘Ringraziamo l’autore per aver permesso la pubblicazione anche nella nostra nazione, così come in altri paesi dell’America Latina, di questo testo di studi danteschi, universalmente riconosciuto come fondamentale nel panorama della critica sulle opere dell’Alighieri’’. Ettore Donadio napoletano doc, è stato docente di Lettere, e vice preside nonché collaboratore del preside per la sua carriera scolastica. E’ autore di moltissimi libri di narrativa per ragazzi e al momento collabora con riviste specializzate di letteratura e partecipa ad alcuni programmi televisivi locali. Il testo si apre con una dedica, che commuove, l’autore ha voluto dedicare la stesura di questo libro al suo grande amico giornalista ed editore Pietro Golia, pubblicando appunto il libro con la nuova casa editrice di Pietro Golia, la Nuova Contro Corrente che è gestita dai familiari di Golia. Nella presentazione l’autore in maniera particolare evidenzia che: ‘ Le celebrazioni nel 2021 per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri rappresentano un’occasione davvero eccezionale per presentare e ricordare a tutti gli Italiana ( anziani e giovani, persone colte e non) come sia centrale e indispensabile la figura del nostro sommo poeta sia nel panorama letterario che, in generale, nella cultura italiana e anche internazionale. In un periodo ‘tristo’, come quello attuale, dove quotidianamente vengono mortificate tutte le identità nazionali e in particolar modo quelle linguistiche, con l’obiettivo, oramai neanche più nascosto di annientarle per edificare una società non multiculturale, ma in effetti sostanzialmente ‘monoculturale’, cioè in effetti ‘la società liquida del nulla’, cos’ come l’ha definita il filosofo e sociologo contemporaneo Zygmunt Bauman, nella sua opera più significativa, intitolata ‘ Modernità Liquida’, mi è sembrato opportuno pubblicare questo libro. La mia attenzione nonché riflessione si è soffermata sul canto trentunesimo dell’Inferno e sul canto diciannovesimo del Paradiso, che già in altre edizione sono stati oggetto di grande interesse e particolare apprezzamento da parte di numerosi critici e studiosi della Divina Commedia.’ L’autore ripropone questi saggi con un linguaggio più attuale e quindi molto più coinvolgente, sicuro che riscontrerà un grande interesse di lettura e di pubblico. ‘L’Arte è lirica o intuizione lirica e la lirica è la poesia stessa, che a Dante spetta il massimo merito di aver creato una nuova tonalità in poesia.’ Nel libro c’è una sezione dedicata alla Brachigrafia o tachigrafia o se si vuole usare la parola moderna italiana, alla stenografia medievale al tempo di Dante, derivata dalle note tironiane, che non sono una scrittura occulta né convenzionale, ma una ‘scriptura literalia’, basata cioè sulle lettere dell’alfabeto romano, i cui elementi derivati sono troncati, svisati, modificati nella struttura e nella posizione, in modo da conferire a un sol segno secondo la diversa posizione significato diverso e viceversa a segni diversi uguale significato. La lettura di un Dante che insegna a trovare la forza per rilanciarsi ogni giorno, battendo la timidezza, tenendo a bada la frenesia del tutto e subito. Una lettura che parte dalla riflessione personale anche con l’ammissione dei propri limiti e arriva alla Cosa Pubblica. Leggere Dante oggi aiuta ad essere dei cittadini, attenti alla bellezza e pronti a riconoscerla. Tutto ciò non è vecchio, è classico, è attuale. Buona lettura!