La settimana scorsa , a Benevento, si è conclusa la due giorni dei Vescovi delle zone interne del Paese. L’incontro intitolato “ Sentinella, quando resta della notte ?”, citando il profeta Isaia per la seconda volta per iniziative del genere, dopo il primo incontro, sempre a Benevento, del 2019, intitolato “Mezzanotte del Mezzogiorno” Il messaggio conclusivo del convegno è racchiuso nel monito profetico di Don Milani :” Non c’è nulla che sia piu’ ingiusto quanto fare parte eguali tra diseguali” Di grande attualita’ il significativo monito alla classe politica dominante per una” Maggiore intelligenza politica”: non è difficile ravvisare in questo appello , velato da una prudente chiave eufemistica, una denuncia della diffusa mediocrita’ culturale dei nostri rappresentanti istituzionali, salvo qualche rara eccezione. Va subito sottolineato che l’iniziativa a cui hanno partecipato 20 vescovi , provenienti da piu’ realta’ geografiche, dal Piemonte alla Sicilia, ha varcato i confini territoriali del Mezzogiorno , nell’intento di dimostrare chiaramente non solo un concetto piu’ ampio di zona interna, ma anche di delineare un orizzonte socioculturale e politico di grande respiro dell’attuale dottrina sociale della Chiesa: un respiro che intercetta antichi e nuovi bisogni delle comunita’ delle zone interne afflitte da un consolidato e deleterio sottosviluppo che non è piu’ sopportabile a causa dello spopolamento e della complessiva desertificazione umana e sociale. Appare evidente che questo sforzo della Chiesa italiana si illumina dell’impulso straordinario di Papa Francesco promotore di un nuovo umanesimo sociale .E’ l’orizzonte socio pastorale , questo, gia’ delineato con forza nel corso dello storico incontro di Napoli delle diocesi meridionale, il 12-13 febbraio 2019 dal titolo “ Chiesa nel sud, Chiesa del sud “.Allora furono solo le chiese meridionali ad interrogarsi sulla esigenza di promuovere nuove condizioni per una politica meridionalistica consona alle esigenze del momento storico vissuto. In tale circostanza fu ribadito il concetto della ” dimensione pubblica della fede tra coscienza religiosa e coscienza civile “ Su questa fondamentale e attualissima visione della dottrina sociale della Chiesa, anche attraverso contributi significativi e riflessioni tematiche pertinenti offerti dal nostro quotidiano, è ancora aperto e vivace il dibattito sul protagonismo civile delle nostre comunita’. Ed è proprio su questo filone di impegno socio pastorale che si muovono molti vescovi italiani e, in particolare, quelli delle zone interne, intendendo per tali quelle nel cui interno gli squilibri di un mancato sviluppo hanno raggiunto limiti non allarmanti.
Alle puntuali analisi, condotte come sempre con coraggio e competenza, il convegno ha offerto contributi progettuali seri ed immediati :”offrire risorse e disponibilita’ per costruire, intorno alle potenzialita’ di carattere naturale, paesaggistico, storico, religioso e culturale, una vera prospettiva di riscatto”. Quindi non solo finanziamenti, ma risorse umane capaci per costruire uno sviluppo integrale. I vescovi italiani a Benevento sono ancora piu incisivi quando ribadiscono la necessaria attenzione per la promozione della cultura delle competenze, affrancata dalla odiosa prassi del clientelismo e del ricatto elettorale. Particolare attenzione è stata data alla problematica ambientale, per la prevenzione delle calamita’ naturali che spesso hanno gia’ arrecato danni rilevanti sui nostri territori a causa di mancate azioni di prevenzione. Infine è stato sottolineato di vivere “questo tempo di semina” con una solidarieta’ a tutto campo, capace anche di formare le coscienze del laicato cristiano, chiamato a concorrere, con grande slancio missionario, a costruire percorsi concreti di sviluppo e di speranza, soprattutto per le nuove generazioni delle zone interne.
di Gerardo Salvatore