Sviluppo, Sud senza ascolto

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Di Ivana Picariello

AVELLINO- «Finalmente, qualcuno è riuscito a metterci insieme dopo tante solitudine egoistiche»: è questo in sintesi il concetto emerso dalla prima sessione mattutina della due giorni del Corriere- Quotidiano del Sud.

Dal presidente della Provincia, Domenico Biancardi, alla segretaria generale della Cisl, Doriana Buonavita, a  tutti i partecipanti ai lavori, è emerso un forte grido di allarme: «Nessuno ci ascolta». E su questa riflessione su cui ha insistito fortemente il presidente Biancardi, con diverse motivazioni, il dibattito è andato avanti per oltre due ore, segnando un vero successo per la nostra iniziativa.

Un primo ricordo in memoria di Igor Russomanno, il nostro collega, responsabile commerciale, vittima del Covid. Un’occasione, una nuova stagione, questa offerta dal Pnrr, ma di tante parole e pochi fatti. Il manifesto lanciato dal Corriere-Quotidiano, che ha raccolto migliaia di firme, è l’ulteriore occasione per  mettere su le energie del territorio. Lo ha sottolineato il direttore Gianni Festa, nell’illustrare le ragioni della due giorni in svolgimento a Villa Amendola.  Il presidente della Provincia, Biancardi, durante il dibattito moderato da Norberto Vitale, ha sottolineato il dato della difficoltà di dialogo con la Regione e con il Goveno: «Ci sembra che la Regione voglia portare avanti un piano da cui veniamo  esclusi. Una occasione come il Pnrr non verrà più, anzi, con l’aiuto delle tecnologie l’impegno non può essere isolato, ma di tutte le comunità. Difficoltà di dialogo,   vuoto di interlocuzione,  «ma questa è l’unica Provincia che ha avuto idea di mettere assieme indicazioni da tutti i soggetti.  Abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti».   Digitalizzazione, infrastrutture, trasporti, e poi Sistema Irpinia, ma l’attenzione per Biancardi è la viabilità, quella che passa per il tunnel da lui fortemente voluto, che attrezza il territorio verso le vie di mare, verso i porti di Napoli e Salerno, in una rete che metta assieme ferro e gomma.

E se la Provincia ha presentato la progettualità senza ottenere risposte, non è da meno il lavoro fatto dai sindacati. Per  Doriana Buonavita della Cisl,  nei 17 miliardi per il Sud, non c’è nulla che abbia a fare con le aree interne, dallo sviluppo delle piccole  e medie imprese  alle politiche attive, superando le vecchie logiche di assistenzialismo. «Quando una provincia come la nostra sceglie di non scegliere, va rilanciato forte il  richiamo, come si sta facendo oggi grazie al Corriere e Quotidiano,  al concetto di cittadinanza attiva, alle forze politiche e ai sindacati. Non abbiamo bisogno di gentili concessioni ma di pochi momenti di confronto su tre filoni sulle aree interne, la retroportualità, e quindi le infrastrutture, la mobilità, i  servizi alle persone, il lavoro ai giovani, la sanità dopo il Covid». In contemporanea, il governatore De Luca in un’agenzia Ansa calca la mano proprio sulla difficoltà di dialogo con il Governo.  Duro il giudizio  di

Franco Fiordellisi, segretario generale Cgil: «De Luca apre una vertenza, per interessi diretti e di consorteria. Abbiamo chiesto un contratto istituzionale di sviluppo per vedere come gestire i fondi, il ritardo accumulato è drammatico, aggravato da un sistema del lavoro  al ribasso, a partire dai contratti e dai cosiddetti  ammortizzatori sociali.  Il Pnrr non è altro che un rafforzativo di cose che l’Europa aveva già chiesto. Ma servono formazione, e partecipazione a 360 gradi, che fino ad ora  non c’è stata tra tutti.  A Biancardi ricorda i grandi temi, come l’acqua, i rifiuti,  l’acqua, azienda ma molti comuni sfuggono,   traforo del Partenio,  ma un sistema turistico va affiancato da una mappatura della questione ambientale. Iniziamo noi a fare questo processo di sintesi». Così gli altri interventi, come quello di Vittorio Ciarcia, giovane imprenditore che chiama in causa la capacità della politica, nel senso di partiti da riportare in una forma attiva, in grado di cogliere le esigenze e i grandi temi, a partire dalle Zes, di cui non si discute più. Partiti e politica  sono i grandi assenti.

Luigi Simeone, segretario generale della Uil, fortemente critico con la Regione e con De Luca, segna le tappe dei momenti più significativi di questo percorso: il 21 gennaio 2020  primo confronto proprio con Biancardi, in cui già fu lanciata la grande preoccupazione che oggi si palesa apertamente. «Nel 2019, 14 ottobre, l’incontro con il premier Conte ad Avellino, e la presentazione del  contratto di sviluppo. Poi lo stop.  Ora si tratta di fare massa critica, riprendere il filo. Lo dobbiamo anche a questo momento, a questa iniziativa». In linea con queste riflessioni  il segretario Ugl, Costantino Vassiliadis, altrettanto convinto che la sanità è uno degli argomenti nella lista delle priorità,  e della necessità di  fare fronte comune, «altrimenti rischiamo di finire nel baratro». Appello all’unità che passa per le imprese, per l’economia reale, come ricorda il presidente dell’Ordine dei commercialisti, Francesco Tedesco. Dai dati della qualità della vita che vede piombare al Sud le città meridionali, alle possibilità del Pnrr, utilizzando i fondi non per le rotonde ma per progetti di sviluppo ragionato e concertato, significa fare sviluppo.  Facendo rete tra i vari livelli.