Tagli ai fondi per i disturbi alimentari, Alaia al Governo: riveda la decisione

Il Presidente della Commissione sanità della Campania lancia un appello al Presidente Meloni e al Ministro Schillaci: "L'Esecutivo torni sui suoi passi o rischiano di chiudere le strutture dedicate all'assistenza dei pazienti, specie al Sud"

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“E’ necessario che tutti i livelli istituzionali facciano fronte comune per chiedere al Governo l’immediato ripristino del Fondo istituito per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Un sostegno concreto per gli oltre 22mila pazienti italiani, di cui larga parte nell’età evolutiva, affetti da anoressia e bulimia.” E’ quanto scrive in una nota il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Campania, Enzo Alaia, del gruppo di Italia Viva.

“Con l’ultima manovra – spiega Alaia – il Governo centrale ha tagliato le risorse che servivano ad alimentare il Fondo istituito nel 2022 dall’Esecutivo guidato da Mario Draghi per sostenere gli operatori sanitari impegnati sul versante della cura dei pazienti che soffrono di disturbi legati all’alimentazione. Un taglio che, come spesso capita, colpirà in particolare il Sud del Paese, già in difficoltà per via della riduzione della spesa sanitaria.”

“Il rischio – osserva il Presidente della Commissione sanità – è che i primi ambulatori destinati a chiudere sono proprio quelli delle regioni meridionali, con conseguenze per i tanti giovanissimi affetti da problemi di anoressia e bulimia. Una previsione scontata se si pensa che le 126 strutture dedicate censite dall’Istituto Superiore di Sanità si trovano per la metà al Nord, 23 nelle regioni centrali e solo 23 al Sud. Nella nostra Campania sono solo 12 e rischiano di chiudere rapidamente.”

“Lancio un appello al Ministro della Salute e alla Presidente Meloni affinché riveda una decisione inspiegabile e sicuramente dannosa per migliaia di giovanissimi. Occorre che il Governo rimedi velocemente ai tagli, nella consapevolezza che i disturbi alimentari sono stati inseriti già dal 2017 nei LEA e che, pertanto, devono avere un budget di spesa tale da assicurare in tutto il Paese, e in particolare al Sud, un adeguato livello di assistenza”, chiude Alaia.