Teatro Gesualdo: “Troppi ritardi, si rischia di perdere tutto”

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“Occorre dare risposte subito. Se non si accelera con l’approvazione delle deliberedi giuntache conferisconoi nuoviindirizzi perl’attività del Teatro “Carlo Gesualdo”, si rischia di perdere tempo prezioso, tradendo un patrimonionon solo della città di Avellino, ma dell’intero meridione”. Cerca di eludere dalla polemica il Presidente del Comitatodi gestione del Gesualdo, Antonio Felice Caputo,macon garboerisolutezzachiede all’amministrazione comunale di sapere che futuro immagina per il massimo cittadino. Dopo aver ricevuto formalmente la notifica del nuovo decreto di nomina in seno all’organismo di gestione, Caputo si dice pronto a riprendereil lavoro da dove lasciato, insiemeai suoi collaboratori, Angelo MaiettaeRosalia Iandiorio. Mancano ancora le linee guida, manca un perimetro d’azio nechiaro entroilquale ilComitato può muoversi, così come manca la gara volta all’organizzazione della prossimastagione teatrale.Ledelibere di indirizzo redatte dall’asses sore alla cultura, Bruno Gambar
della, sono ferme al protocollo della giuntadasettimane ecomincianoa sfuggiregliintoppi, omegliolecriticità, che spingono i membri della squadra di governo e il segretario generale Riccardo Feola ,a dareil via libera a quegli incartamenti. Problemiconle gare?Mancanzadi una figuralegale dispostaad accollarsi le responsabilità giuridiche? Solo arbitrarie ipotesi, nessuna conferma dagli amministratori. Intanto, come precisa Caputo, “non abbiamo ancora avuto un riscontroin meritoairitardi. Iltutto sembra legato all’azione liquidatoria, maè giustoricordare cheil percorso di ripartenza del Teatro e quello relativo alla liquidazione sono due percorsi collegati, ma diversi. La gestione liquidatoria, appunto, gestisce tutto quello cheè stato prodotto fino allo scorso 8 maggio. Da quella datain poi c’è unnuovo soggetto che ha la responsabilità della gestione della struttura e delle iniziative relative alla stagione teatrale e all’ordinamento delnuovosoggetto che gestirà il massimo cittadino”.