Terremoto, 43 anni dopo: la Svimar rende omaggio all’Alta Irpinia

Il presidente Rosa a Monteverde, Calitri e Lacedonia, terre che hanno conosciuto i giorni più tragici, della devastazione e della morte, ma sempre con lo sguardo verso nuove prospettive

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Piccoli borghi che vogliono crescere, e diventare grandi, nel senso di accoglienza turistica, e di integrazione in una rete di comuni che a loro volta intendono puntare a grandi storie di sviluppo, facendo leva sulle proprie energie e peculiarità. Il 43esimo anniversario del terremoto che devastò l’Irpinia, e non risparmiò la Basilicata, è anche questo: un punto di verifica di quanto è stato fatto negli anni, di quello che si può fare ogni giorno, con uno sguardo visionario e pieno di fiducia nel futuro prossimo.

E’ anche questo il 23 novembre che ha inteso vivere la Svimar, l’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno, presieduta da Giacomo Rosa. L’instancabile presidente sta girando in lungo e in largo, assieme ai suoi compagni di viaggio, i paesi dell’Italia meridionale, e, in occasione del terribile terremoto di 43 anni fa, ha voluto rendere omaggio all’Alta Irpinia, dove interi paesi furono rasi al suolo, con tutto il carico di dolore che ne è seguito per le migliaia di persone morte sotto le macerie. «Nell’apprezzare la ricostruzione di tantissimi borghi non posso sottacere l’emozione che ho provato a Monteverde, in Irpinia, dove ho trovato un sindaco bravo e illuminato, Antonio Vella, che ha fatto di Monteverde uno tra i più bei borghi d’Italia, ponendo a base di tutto l’ su tutto il percorso per non vedenti».

Così il presidente Rosa, dopo aver incontrato il primo cittadino Antonio Vella. Non solo.  «Sono rimasto incantato dalle bellezze di Lacedonia e Calitri, per la storia e per il patrimonio artistico, paesaggistico e culturale che ognuno di questi paesi è capace di esprimere. Anche qui due bei borghi con altri due sindaci molto sensibili e preparati, Michele Di Maio e Antonio Di Conza. Durante il viaggio sono rimasto favorevolmente colpito soprattutto dall’ospitalità, dall’umanità di amministratori e cittadini cortesi e cordiali. Oggi, a 43 anni da quel sisma maledetto, il ricordo va alle migliaia di vittime che persero la vita e ai tantissimi feriti sopravvissuti che hanno portato e portano nel corpo e nella mente i segni delle ferite e delle cicatrici subite. Calitri, Lacedonia e Monteverde, benvenuti in Svimar: saremo sempre al vostro fianco».