E’ una discussione che provoca sempre un acceso dibattito, ed è già accaduta negli anni, quella che prende spunto dalla grande tirata del Carro di Mirabella Eclano, e che in queste ore sta sollevando Napoli Animal Save, movimento che lotta per i diritti degli animali, ed Sos Natura, attraverso la testimonianza di attivisti antispecisti che nella giornata del 14 settembre sono andati a Mirabella. Si sta parlando di una manifestazione tradizionale molto sentita dalla popolazione, che affonda nel tempo, che richiama tanti mirabellani nel mondo, intanto in segno di fede per la Madonna, poi per la spettacolarità dell’evento.
Su quest’ultimo aspetto gli attivisti di Napoli Animal Save sollevano il caso dei dodici buoi «costretti a trainare sulle loro spalle un obelisco dondolante alto ben 25 metri e pesante svariate tonnellate. A noi non è dato sapere precisamente quante esse siano, ma a giudicare dall’imponenza dell’obelisco, devono essere davvero molte.
La tradizionale tirata – continuano – parte verso le ore 15.30 circa fino a sera inoltrata, ore durante le quali i buoi vengono costretti a trainare il carro per le vie – sterrate e non – di Mirabella Eclano, in un clima surreale in cui si cerca di tenere a fatica in equilibrio questo enorme obelisco, sul quale viene “intronata” la Madonna; per questo motivo – secondo la tradizione -se il carro cadesse, ciò porterebbe sfortuna». Non solo. Vengono sollevati aspetti relativi alla sicurezza, come viene stigmatizzato il fatto di non aver potuto testimoniare pacificamente «e senza alcun atto di fastidio». Nel chiedere le ragioni di questo “impedimento” ad aprire un dialogo sull’argomento, gli attivisti ribadiscono la loro contrarietà «all’inserimento dei buoi in questa crudele usanza nel patrimonio dell’Unesco, invitando la cittadinanza tutta a riflettere su cosa, per un irpino, rappresenti davvero “motivo di orgoglio”». Se non siano, invece, «la convivenza serena e il rispetto per ogni essere».