Tre legni fermano il Napoli sullo 0 – 0

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Trincerarsi dietro imprecisione degli attaccanti, lamentando la mancanza di appoggio della dea bendata, assolvendosi per la decisione di spedire Insigne in tribuna, con la scarso impegno di Lorenzo in allenamento (“poco brillante” ), sono considerazioni che non soddisfano i tifosi: non pronosticavano una gara scialba, priva del mordente necessario, apprezzato nella partita, avversario il Liverpool, una prestazione non esaltante di un centrocampo, giovane sì, ma poco concreto e per nulla costruttivo. Non ci siamo, è inutile nascondersi dietro facili considerazioni legate alle scelte, poco condivise dai più, di Ancelotti, che offre sempre novità al momento di schierare l’undici di partenza: ci sta che il tecnico conceda opportunità a tutti, considerando che non esiste distinzione tra titolari e riserve, ma insistere con calciatori che non sembrano in forma, che trovano difficoltà ad inserirsi negli schemi, ricorrere alle sostituzioni con notevole ritardo, far riposare Zielinski, Lozano spaesato, Ruiz poco incisivo, intestardendosi in dribbling inutili che rallentano l’azione, fa sì che venga messo sul banco degli imputati per un pareggio con una squadra, definita “cuscinetto” al momento del sorteggio, ma che ha messo sovente in difficoltà i partenopei. Il punto guadagnato porta i campani in testa al girone, ma con molte incognite sul futuro, con alle porte, tra tre settimane, , gli austriaci del Salisburgo, capaci di incassare reti ma di segnarne altrettante, registrando nove gol all’attivo a fronte di sei al passivo, non sottovalutando l’aver realizzato una tripletta all’Anfield, e non dimenticando la sconfitta registrato lo scorso anno, in Europa League in quel del Red Bull Arena. Ancelotti deve risolvere i problemi che il Napoli presenta: poco gioco, scarso inserimento dei nuovi, rotazione eccessiva negli undici, sempre diversi, e sofferenze nei secondi tempi, registrate quasi sempre, fatta eccezione per i 45 minuti disputati allo Stadium contro la Juventus, con il recupero da 0-3 sino al pari. Viste le perestazioni di Juve ed Inter, sia in Europa che in Italia, nonostante Ancelotti dichiari di non vedere calcio-champagne in giro, è il momento di stabilire una volta per tutte la squadra base, da mutare, questo sì, in funzione dell’avversario, ma non da stravolgere, rendendo complicato il compito da eseguire richiesto ai calciatori. Al tecnico urge prendere decisioni definitive, stante la situazione di classifica, che dopo sei turni di campionato, vede i nerazzurri ed i bianconeri avanti di sei e quattro punti…