Trivelle: Governo ladro del territorio

0
866

 

Il fronte dei movimenti degli ambientalisti, dei sindaci coraggiosi, di innumerevoli amministratori locali e di cittadini senza voce si è accresciuto di numerosi governatori di regioni, da Zaia a Emiliano, istituzionalizzando una battaglia contro le trivellazioni e le perforazione che, in maniera indiscriminata ed invasiva, stanno distruggendo l’ambiente, l’ecosistema marino e il paesaggio con l’inquinamento delle falde acquifere, la distruzione della flora e della fauna, depredando suoli e paesi, come se sul nostro territorio fosse di nuovo passato Attila. Il tutto per un misero obolo ed in ossequio ad una economia senza regole che punta ancora sul petrolio che rappresenta il passato e non più il futuro ed è espressione di un capitalismo senza controlli e dai profitti indiscriminati. Il territorio è di tutti ed il governo che se ne appropria, contro la volontà dei cittadini, è un governo ladro. La Costituzione all’art. 9 sancisce che la Repubblica “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della Nazione.” Renzi che fa annunci e spesso dice bugie agli italiani, ha cercato, con la legge di stabilità, cambiando le norme, di eliminare i referendum proposti vietando le trivellazioni in mare entro dodici miglia dalla costa. Appena il giorno prima, però, predicando bene e razzolando male, la ministra Guidi aveva concesso altre autorizzazioni a trivellare nelle Termiti, nel golfo di Taranto, a Lampedusa e in Abruzzo. A tutt’oggi siamo a 326 autorizzazioni, 143 concessioni in terra e 69 in mare. Il governatore della Puglia Emiliano si è arrabbiato di brutto contro Renzi che, a suo dire, ha mentito alle regioni. Ha sollevato conflitto di attribuzioni come avevano già fatto altre regioni prima di lui. La presidentessa del FAI, Giulia Maria Crespi, ha scritto su Repubblica: “Come possiamo votare ed aver fiducia di un governo che non soltanto si contraddice nelle sue dichiarazioni ma addirittura avalla norme per la distruzione del capitale più prezioso posseduto dall’Italia?” I cittadini pugliesi minacciano le barricate e la grande stampa, al servizio del capitale e della finanza, e la televisione governativa e quella di emanazione capitalistica continuano a tacere ed a somministrare diversivi nei loro talk show. Se non ci sarà una rivolta popolare questo governo, come i precedenti, per la verità, continueranno la loro politica al servizio del grande capitale, dell’alta finanza, dei petrolieri e delle banche. Altro che rilancio e sviluppo del nostro patrimonio naturale, delle nostre bellezze, dei nostri paesaggi e delle nostre coste: l’intero Adriatico dovrebbe essere protetto! Papa Francesco, nella sua Enciclica “Laudato sì” mette in relazione l’ambiente, la natura e la società che la abita come due facce della medesima medaglia. “Le ragioni per le quali un ambiente viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei modi di comprendere la realtà”. Ed ancora: “Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura.” E, riprendendo una frase della dichiarazione di Rio del 14.6.1992, sull’ambiente: “La protezione dell’ambiente dovrà costituire parte integrante del processo di sviluppo e non potrà considerarsi in maniera isolata”. Renzi continua a rubare ai cittadini, che ne sono i veri proprietari, il loro territorio. Alla terra dei fuochi ed alle trivellazioni selvagge si aggiunge un eolico selvaggio e l’Irpinia ha già perduto la sua identità!
edito dal Quotidiano del Sud