Un sereno Natale

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In fondo basterebbe dire solo “auguri” per trasmettere ai lettori un sentimento che racchiude insieme auspicio di pace, solidarietà e bene comune. Poi, ripensandoci, e senza farsi prendere dalla retorica, credo che il solo augurio possa non bastare più in questo nostro mondo travagliato da fatti sconvolgenti. Tamburi di guerra riecheggiano per ogni dove seminando morte e distruzione. La povertà in crescita che divide gli uomini piegandoli al bisogno è l’altra faccia della medaglia. Chi più ha, vuole sempre di più e prosegue nel suo cammino avido senza curarsi dell’altro. L’individualismo rende ciechi e produce diseguaglianze. Nasce da qui il disordine mondiale, l’alibi per fomentare conflitti religiosi, per esasperare gli animi contro la piaga del razzismo, per dare sfogo ad istinti bestiali, come il femminicidio e la pedofilia. E non solo. C’è stato un errato passaggio di consegne tra le diverse generazioni che ha cancellato valori e modi di vivere. Si era felici quando si possedeva poco, ma si viveva nella speranza di un domani migliore. Oggi c’è il tutto e subito, ma è la solitudine ad avere la meglio. Se così è, e non sembra che i fatti dimostrino il contrario, il nostro augurio si identifica in un sogno che tutti dovremmo fare. Immaginando che l’arte della mediazione per il raggiungimento del bene comune, possa fermare le armi che sono la sconfitta della ragione; che la politica, quella italiana, possa ritrovare il suo profondo significato dello spirito di servizio e non essere più laboratorio di corruzione e di mortificazione sociale. Un sogno nel quale i giovani siano finalmente i protagonisti della costruzione di un mondo a dimensione più umana, migliore come si diceva una volta e come è il caso di ricominciare a dire con forza. Perché questo sogno diventi realtà, e può e deve accadere, auguriamo ai nostri lettori e alle loro famiglie un sereno Natale.

edito dal Quotidiano del Sud

di Gianni Festa