“Una Chiesa aperta all’uomo, capace di intercettarne i bisogni più intimi e profondi, aperta al sogno di Dio”

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Una Chiesa aperta all’uomo, capace di intercettarne i bisogni più intimi e profondi, aperta al sogno di Dio. È questo il senso della lettera che, un gruppo di studenti laici, della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale (sez. San Luigi), ha voluto indirizzare al Papa, atteso il prossimo 21 giugno, nell’ambito del convegno “La teologia dopo la Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”, una due giorni di dibattiti e di riflessioni, che si svolgerà nella facoltà partenopea. Un evento storico che, non a caso, sceglie un luogo di formazione e di cultura per diramare il suo messaggio. Come ha posto in rilievo anche padre Pino Di Luccio, vicepreside della Facoltà: «Napoli è una città caratterizzata dall’accoglienza, una città da cui si può partire per una nuova teologia del contesto del Mediterraneo». Coordinati dal professor Sergio Tanzarella e dalla Professoressa Anna Carfora, gli studenti della San Luigi hanno stigmatizzato l’attuale «disumanità legalizzata» e ribadito il ruolo dei cristiani «in un mondo globalizzato e foriero di un moderno e ostentato edonismo, che propone prima i soldi e poi le persone», rivendicando la necessità di mettere «prima le persone e poi i mezzi, per concretizzare il benessere collettivo, attraverso il soddisfacimento dei bisogni primari e per raggiungere la piena dignità». Tra i temi affrontati, anche quello del ruolo e della dignità del laico oltre a quello della donna: «Donne e uomini devono essere considerati per quello che sono e per quello che effettivamente valgono, ma messi sullo stesso piano, perché entrambi parte della natura umana, così come è stata voluta, creata e amata da Dio. In particolare, nell’ambito teologico, bisogna riconoscere l’autorevolezza che deriva alledonne dall’accresciuta preparazione intellettuale, dal loro concreto mettersi in gioco, in maniera attiva e responsabile.Se la Chiesa non riparte dalla donna, che è il luogo dell’alterità più radicale, dimostra che non sa ancora amare la differenza come dovrebbe.». Importante anche la proposta di «creare una scuola di formazione politica, riconosciuta dal mondo accademico internazionale, aperta ad eventuali collaborazioni con università estere e qualificate». Una lettera che esprime il bisogno di una Chiesa capace di camminare accanto ad ogni uomo, capace di incarnare la fede della chiesa primitiva, corredata dai doni e dai segni dello Spirito, coniugata all’intelligenza dei problemi umani. Come recita il proemio della “Veritatis Gaudium”: «La gioia della verità esprime il desiderio struggente che rende inquieto il cuore di ogni uomo fin quando non incontra, non abita e non condivide con tutti la luce di Dio».