Una scuola per il futuro, dibattito con Giulio Ferroni

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Diventa l’occasione per una riflessione sul valore dell’istruzione il confronto con Giulio Ferroni “Una scuola per il futuro”, Milano, La Nave di Teseo, in programma il 25 maggio, alle 17, al Circolo della stampa. A introdurre il dibattito Stefania Marotti, giornalista. A portare i propri saluti il presidente della Provincia Rizieri Buonopane, Edgardo Pesiri, presidente dell’associazione Carlo Gesualdo, Carlo Santoli, direttore di Sinestesi e docente all’Università di Salerno. A dialogare con Giulio Ferroni, docente all’Università La Sapienza, Pellegrino Caruso, docente e saggista. Ed è lo stesso Caruso a sottolineare la propria emozione “Nella vita esistono le grandi occasioni, gli incontri con persone dalla cui frequentazione si può solo uscire migliorati…Il Prof. Giulio Ferroni scrive di letteratura e di scuola da anni, capace di leggere e rileggere testi e fenomeni educativi del nostro tempo… Grazie all’amico Carlo Santoli avrò modo di ringraziarlo perche’ ogni atto di amore verso la scuola e’un atto di responsabile consapevolezza del passato, realistico rispetto del presente, con coraggiosa fiducia ed encomiabile attenzione al futuro…”

Dal 1982 al 2012 Giulio Ferroni è stato professore ordinario di letteratura italiana presso l’Università “La Sapienza” di Roma, in precedenza aveva insegnato presso l’Università della Calabria. E’ autore di numerosi saggi di letteratura: su Machiavelli, sull’Aretino, sul Novecento e su molti scrittori contemporane. Collabora con riviste e quotidiani, fra cui l’Unità. Nel 2020ha vinto il Premio Viareggio per la saggistica. Nel corso degli anni Novanta è stato protagonista di un aspro confronto con Alberto Asor Rosa, suo collega alla Sapienza.

La sua Storia della letteratura italiana in quattro volumi attraversa la lunga vicenda della letteratura del nostro paese, offrendo un dettagliato panorama delle esperienze e dei testi che hanno costruito nei secoli il senso dell’essere italiano, che hanno proposto modelli di esistenza di portata universale, in drammatico rapporto con le diverse situazioni storiche e con l’orizzonte europeo e mondiale. Questo di Ferroni è un saggio che consegna al nuovo millennio l’esperienza di una tradizione che dalla nascita della lingua italiana si affaccia fino agli incerti orizzonti del nuovo millennio

Numerosi i suoi studi sulla letteratura del Cinquecento, tra cui Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli (1972), Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (1977), Il testo e la scena (1980), Machiavelli o dell’incertezza (2003), Ariosto (2008). Su questioni di teoria i volumi Il comico nelle teorie contemporanee (1974), Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (1996 e 2010), I confini della critica (2005). Molti i suoi interventi, anche “militanti”, sulla letteratura contemporanea, in parte raccolti in Passioni del Novecento (1999). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gli ultimi poeti. Giovani Giudici e Andrea Zanzotto (2013), La fedeltà della ragione (2014), La scuola impossibile (2015), La solitudine del critico (2019), L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia (2020), con cui ha vinto il Premio letterario internazionale Viareggio Rèpaci 2020 (sezione Saggistica) e il Premio letterario internazionale Mondello 2020 (sezione Opera critica). Ha diretto il volume sulla Letteratura della serie Treccani Il contributo italiano alla storia del pensiero (2018).