Una vicenda che parte da lontano

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Di Luigi Anzalone 

E’ una vigilia pre-elettorale, a dir poco, movimentata questa che sta vivendo il sindaco della città di Avellino Gianluca Festa, più che mai deciso a ricandidarsi a primo cittadino. Fino a qualche giorno fa Festa era alle prese con il problema, non facile, di tenere insieme la composita coalizione che lo portò alla vittoria nelle elezioni amministrative del 2019 e a fronteggiare principalmente il centrosinistra, che vuole riprendere la città, e il centrodestra che vorrebbe farlo per la prima volta. Ora però lo scenario appare per lui cambiato in peggio: deve dimostrare la sua estraneità alle gravi ipotesi di reato per accertare le quali la Procura della Repubblica di Avellino lo ha iscritto nel registro degli indagati insieme a Gennaro Canonico, presidente della società di basket DelFes, che milita nella seconda serie, e Andrea Canonico, commercialista. Per l’esattezza, già a gennaio scorso la Procura della Repubblica aveva assunto un’inziativa eclatante nei confronti del comune di Avellino: aveva sospeso il concorso, in pieno svolgimento, per l’assunzione di nuovi vigili urbani, mettendo sotto inchiesta il vicecomandante dei vigili Domenico Sullo e la dirigente degli uffici copmunali Filomena Smiraglia. Ora però l’inchiesta, promossa dal Sostituto Procuratore Vincenzo Toscano, che si articola in quattro filoni, investe direttamente il primo cittadino, che viene indagato per associazione per delinquere, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, abuso d’ufficio, fatture false. Le prime mosse del dottor Toscano, almeno quelle note, sono state tali da colpire vivamente la pubblica opinione cittadina e irpina. Infatti, martedì scorso, un nucleo di otto carabinieri di Avellino ha perquisito dalla sera all’alba l’abitazione del sindaco Festa. Ad identica minuziosa perquisizione è stata sottoposto l’appartamento di sua madre, il suo ufficio, unitamente ad altri uffici comunali, la sua autovettura, procedendo anche al sequestro dei suoi due computer e dei suoi due cellulari. Detto in breve e nei suoi termini essenziali, Festa è indagato perché, se non il proprietario, sarebbe il gestore della predetta società sportiva che avrebbe goduto di sponsorizzazioni da parte di ditte e aziende aggiudicatrici di appalti e gare comunali “aggiustate”, in segno di riconoscenza (di qui, innanzitutto, l’associazione per delinquere, la turbativa d’asta etc.). Tra gli appalti in questione spicca quello del recupero e restauro della Dogana di Avellino e la creazione di Grande, la società per la gestione dei rifiuti in città, in cui il comune è proprietario del 51%, e che gestisce il cospicuo appalto di 120 milioni di euro l’anno. Anche i concerti del Summer fest del 2023 – per una spesa di 236 mila euro – sono sottoposti ad inchiesta per irregolarità di appalto. Il sindaco Festa, assistito dall’avvocato Luigi Petrillo, parlando dal suo ufficio, ha rivendicato l’assoluta estraneità ai fatti per cui è indagato, aggiungendo: “Non mi lascerò intimidire”. Nel merito delle perquisizioni ha detto: “Non hanno trovato nulla, perchè non c’era nulla da trovare”. Ha duramente attaccato le opposizioni accusandole di “dossieraggio e sciacallaggio” con esplicito riferimento alle continue denunzie di cui lo fanno oggetto presso la Procura di Avellino e la Corte dei Conti. Infine non ha mancato di affermare di essere “profondamento indignato con la Procura di Avellino per il suo comportamento”.