Veneziani inaugura il Borgo dei Filosofi: si torni al primato della politica. Europa? Il rischio è che diventi una periferia subalterna al sistema Curi: crisi della democrazia, una nuova forma politica è possibile

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La sovranità è oggi nelle mani dell’economia e della tecnica. I popoli sono stati spodestati, lo dimostra il fatto che quando vanno alle urne, votano per i partiti di opposizione o scelgono l’astensione. C’è bisogno, invece, di tornare alla politica”. E’ l’appello lanciato dal filosofo Marcello Veneziani nel corso della prima giornata della decima edizione del Borgo dei Filosofi all’Eliseo con una riflessione sulla sovranità perduta “Il sovranismo, grande speranza degli anni scorsi, a causa delle emergenze, come la pandemia e il debito economico, è stato dimenticato. Di qui la necessità di un ritorno al primato della politica”. E sull’Europa “Se resta ancorata a questa linea che è puramente economica e non politica e non esprime nessuna coalizione a livello di politica estera e militare, l’Europa diventerà una periferia subalterna del sistema globale, come è accaduto con la guerra in Ucraina. Ci troviamo di fronte ad un’Europa ridotta a un dependance degli Stati Uniti mentre potevamo essere una forza di equilibrio tra est ed ovest”

In sala tanti studenti “I ragazzi – prosegue  Veneziani – sono stati educati dalla società a risolvere i problemi solo a livello individuale o a ritenere che vi siano delle emergenze globali che non passano dalla politica. In questo modo, viene meno il modello della politica e della sovranità, si afferma l’idea che la risoluzione dei problemi riguarda solo la sfera privata. E poi al resto magari ci penserà il sistema globale, economico, mediatico o finanziario. Alle nuove generazioni – conclude Veneziani – dico di riprendere a leggere, a pensare, a coltivare il proprio spirito critico e di non accontentarsi di quello che c’è scritto sui giornali. Devono cominciare a fare sentire la propria voce dopo essersi formati un’opinione attraverso un confronto con le epoche passate.”

E’ quindi il filosofo Umberto Curi a spiegare come “Ho cercato di ricostruire le radici storiche e concettuali della nozione di democrazia, sottolineando la persistenza di giudizi particolarmente severi nei confronti della forma democratica da parte di alcuni dei maggiori autori della tradizione filosofica occidentale. I limiti della democrazia vengono riconocsiutoi anche da suoi fautori come Rousseau o dallo stesso Marx, i quali non dissimulano la radicalità delle loro sferzanti critiche, sottolineando come si tratta di una forma politica che non mantiene le promesse che vengono formulate. Un grande studioso come è stato Norberto Bobbio afferma che la caratteristica della democrazia è il mancato rispetto delle promesse alla base del concetto stesso di democrazia. Di qui il tentativo di delineare un possibile scenario in cui si vada al di là dell’affermazione della crisi della democrazia ma si riesca a identificare una forma politica nuova che sia il rimedio ad una decadenza della forma democratica”. Non la pensa come Veneziani sull’Europa: “Nonostante tutti i limiti del processo di realizzazione dell’unità non c’è altra speranza che non sia la valorizzazione piena della nuova realtà europea. Bisognerebbe che il processo di costruzione dell’unità europea fosse meno approssimativo di come è oggi ma è chiaro che non c’è alternativa che non passi attraverso una realizzazione della realtà europea

Il programma si snoderà a partire dal 3 maggio e si concentrerà su temi di grande rilevanza di politica e di attualità, quali sovranismo e democrazie.Borgo dei Filosofi Marcello Veneziani

Il 3 maggio Nino Daniele ricorderà Aldo Masullo, Stefano Petrucciani parlerà della “Democrazia nell’età della sfiducia”, Eugenio Mazzarella parlerà di “Democrazia e Sovranismi: una sfida di convivenza nel mondo globale”. Il 4 maggio toccherà a Diego Fusaro e Biagio De Giovanni. Il 5 maggio interverranno Andrea Pitasi e Pietrangelo Buttafuoco. Il 6 maggio interverranno Massimo Adinolfi e Ilvo Diamanti

Ad organizzare la X edizione è stato il comitato scientifico costituito da Angelo Antonio Di Gregorio, Stefano Vetrano, Leonardo Festa, Valentina Di Gregorio e Federica Caprio.