Via dei Longobardi, il progetto apre alla città di Avellino e guarda alla candidatura Unesco

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E’ una sfida che apre anche alla città di Avellino quella della via dei Longobardi, presentata questo pomeriggio, nel corso del convegno dal titolo  “La Via Longobarda dei Due Principati – La lunga storia della Schola Salerni. Una tradizione millenaria tra memoria e valorizzazione”, tenutosi questa mattina al Carcere Borbonico. Lo sottolinea Alessandro Ferrara Presidente ATS (Assessore al Turismo, Eventi, Innovazione ed Attivita’ Produttive del Comune di Salerno) nell’illustrare un progetto che “dopo Benevento e Capua, guarda alla terra irpina, a partire da quella che era la via dei due Principati e dall’eredità della Scuola medica salernitana. Progetti come quello lanciato dalla nostra Associazione temporanea di scopo di rilancio del turismo diventano l’occasione per valorizzare il Mezzogiorno, nel segno della tradizione comune della civiltà longobarda. Un progetto che aspira anche alla candidatura Unesco”. Lo ribadisce Enrico Indelli, presidente Fondazione Scuola Media Salernitana, nel porre l’accento su un patrimonio che “è cuore della storia del Mediterraneo. Salerno è stata crocevia di popoli, esempio di accoglienza e inclusione, anche grazie alla sua posizione sul mare, sulla rotta della via dei due Principati che univa Benevento e Salerno al gastaldato di Avellino, senza dimenticare la centralità di un territorio come quello di Capua. Una forza, quella della cultura longobarda che ha lasciato forti tracce anche in Irpinia, da Rocca San Felice a Conza. La sfida è quella di riprendere l’eredità longobarda e proporre nel 2024 una via Longobarda del Sud nel segno delle European Cultural roots, che oggi sono il cuore del turismo culturale. Si tratta di fare sistema per promuovere la cultura”.

Una sfida raccolta anche dalla sovrintendente Abap di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo, convinta della “necessità di fare rete all’interno della Campania, valorizzando la presenza longobarda in provincia. Una sfida sulla quale puntiamo e che speriamo di poter promuovere attraverso la tutela delle numerose testimonianze longobarde, nuovi studi e ricerche. L’obiettivo è quello di favorire una coscienza culturale a partire dal ruolo centrale che rivestivano le strade nell’antichità, crocevia di scambi commerciali e culturali, proprio come la via dei due Principati”. E annuncia la riapertura del Museo virtuale della scuola medica che rappresenta un’opportunità per tutto il territorio campano

E’ il sindaco Gianluca Festa a sottolineare l’importanza di accogliere questa sfida nel segno della salvaguardia della memoria, mentre il vicepresidente della Provincia Girolamo Giaquinto si sofferma sul legame forte tra Salerno e Avellino, rafforzato proprio dalla sfida dell’Università che supera ormai il concetto di campus. Francesco Sellitto (Presidente OMCeO di Avellino) parla di un patrimonio come quello della scuola medica salernitana da valorizzare e annuncia la partenza dei lavori di ristrutturazione nel capolyogo dell’ex asilo Patria e Lavoro che accoglierà l’Ordine dei Medici. A portare un contributo al dibattito Giovanni D’Angelo (Presidente OMCeO di Salerno) Fernando Chiumiento (Presidente Centro Studi Eutopia OMCeO Salerno), Gaetano Ciancio (Presidente CAO Salerno). Ermanno Guerra (consulente del sindaco di Salerno alla cultura). E’ quindi Antonia Willburger (Consigliere Comune di Salerno – già Assessore alla Cultura) a illustrare il protocollo d’intesa per la nascita del progetto della via dei Longobardi che guarda oggi anche all’Irpinia per rilanciare un turismo culturale che rispetti i territori.  Quindi il taglio del nastro della mostra sulla storia della Scuola Medica Salernitana, realizzata dalla Fondazione Scuola Medica Salernitana e dall’Ordine dei Medici di Salerno con il Centro Studi Eutopia, a cura di Vittoria Bonani (già Responsabile del Servizio Biblioteche della Provincia di Salerno) Giuseppe Lauriello (Primario Emerito. Presidente Associazione Culturale Adorea Salerno) Paola Capone (Archivio Storico della Botanica Salernitana) Concetta D’Ambrosio (Consigliere OMCeO Salerno) Giuseppe Ferrantino (Cultore della Storia della Scuola Medica Salernitana). A moderare l’incontro Aldo Vella del Corriere dell’Irpinia

Un percorso espositivo fatto di pannelli che si fa racconto del percorso della Scuola Medica Salernitana, dalla sua fondazione fino agli ultimi cenni storici rinvenuti. Un itinerario che parte dalla Salerno del principato longobardo con la sua Schola che richiamava a Salerno illustri medici all’avvento dei Normanni. La Scuola medica salernitana raggiunse l’apice dei successi grazie ai suoi medici, tra i quali  emerge un nome autorevole quello di Trotula, scienziata e saggista, celebre per i suoi rimedi, decotti, salassi, impiastri al servizio della donna. Dalla sfida della prevenzione con l’attenzione rivolta per la prima volta dalla medicina alle abitudini alimentari alle apotecae in cui si conservavano le sostanze  derivate da piante medicamentose fino al primo orto botanico.