VIDEO/FOTO Referendum, D’Alema ad Avellino: “Il no alla riforma è il no della sinistra e della democrazia”

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"Contesto due ragioni di fondo alla riforma della Costituzione italiana, il metodo e il merito. Il primo relativamente al plebiscito che il Presidente del Consiglio intende fare su di se annullando l’attuale democraziapartecipata. Il merito perché la riforma è uno sfregio ai nostri padri cotittzionali”.
E’ un ragionamento articolato, a tratti tecnico, quello che l’ex Presidente del Consiglio, Massimo D’Alema offre alla platea di Avellino, in occasione della sua visita in città per ribadire il fermo no all’ormai imminente riforma costituzionale.
Foltissima la platea del Carcere Borbonico di Avellino, con il prima fila Gerardo Adiglietti ed una raggiante Alberta De Simone, oltre che l’intera pattuglia di Sinistra Italiana.
"La riforma costituzionale è sbagliata, confusa e riduce la sovranità popolare- entra subito nel discorso D’Alema- potrebbe avere effetti gravi sul Paese.
Mentre il sì e un’alleanza tra Verdini e il centrosinistra, mentre il no rappresenta una pluralità di forze e di cittadini".
"Il mio è il no della sinistra. E’ il no che dà voce alle ragioni del centrosinistra", aggiunge l’onorevole dicendo di non temere l’agglomerato di forze politiche che si è riunito intorno al no, compreso il centro di Ciriaco De Mita.
D’Alema ha il suo orizzonte ben chiaro, quello di "ricostruire il centrosinistra".
"Mente sapendo di mentire- aggiunge- chi dice che con il no alla riforma prevarrà Beppe Grillo. E’ Matteo Renzi che ha consegnato l’Italia al movimento cinque stelle. Ha cacciato come un ladro di polli il nostro sindaco di Roma davanti ad un notaio, per consegnare la capitale alla "banda" di Virginia Raggi. Un gruppo dirigente che caccia via un sindaco innocente e consegna Roma ai cinque stelle non è particolarmente geniale e perciò il grosso dell’elettorato di sinistra ha deciso di non andare a votare e di disconoscere il Pd, come è accaduto nelle ultime elezioni comunali. Ma Matteo Renzi ha detto che tutto questo non lo riguarda. Però il Pd ha perso la metà dei comuni che governava".
Poi, tornando al tema della riforma, l’ex premier affronta anche il tema del bicameralismo perfetto: "Non si crea un Senato federale ma una camera di serie B che sarà un pasticcio".
D’Alema, citando i principi della carta costituzionale del Partito Democratico, aggiunge che il no "prende le mosse dalle grandi culture  democratiche che hanno animato la vita democratica del nostro paese".
 
 Tutto l’intervento di Massimo D’Alema sull’edizione di domani, venerdì 20 ottobre, del "Quotidiano del Sud"