Violenza sulle donne, un fenomeno in aumento anche in Irpinia

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Un fenomeno in aumento anche in Irpinia. E’ quanto emerso dal confronto “Donna Libera dalla violenza”, promosso dallo Uepe di Avellino – Ufficio Esecuzione Penale Esterna Avellino. A prendere parte al dibattito il maresciallo dei carabinieri Francesca Bocchino del Comando Provinciale Avellino, Wanda Della Sala direttore consultorio familiare CIF Avellino e consigliera nazionale CIF Roma, l’assessore alle Pari Opportunità del comune di Ospeldaletto Nadine Sirignano. A coordinare l’incontro Anna Maria Russo responsabile Affari Generali e del Personale UEPE. E’ Barbara Salsano, direttore Uepe, a sottolineare come “Il nostro intento è quello di mettere insieme le forze che operano sul territorio e che hanno competenze specifiche per rendere concrete e immediate le risposte da dare. Si tratta di costruire una rete che favorisca la mediazione tra vittime e carnefici così da rendere più agevole il percorso della giustizia. Al tempo stesso dobbiamo incoraggiare le donne a denunciare”. Della Sala pone l’accento su come i dati relativi alle richieste d’aiuto presso il Consultorio siano in forte crescita: “E’ un luogo protetto dove le donne sentono di essere accolte in maniera adeguata e professionale, senza pregiudizi. Si tratta di richieste che non conoscono distinzione di fasce sociali e che coinvolgono non solo le singole donne ma l’intera rete familiare che circonda le vittime”. Nadine Sirignano ha posto l’accento sull’importanza di portare avanti il cammino di sensibilizzazione al contrasto alla violenza “Ieri abbiamo scelto di proporre un corteo silenzioso, una camminata rossa per ribadire che il nostro impegno non finisce”. Il maresciallo Bocchino ha posto l’accento sulla difficoltà di coordinare le competenze tra le forze in campo “E’ nel 2009 che viene istituito all’interno dell’ordinamento giuridico il reato di atto persecutorio, un reato risultato decisivo per contrastare la violenza. Tanti i passi in avanti da allora, in tutte le caserme c’è una stanza dove possono essere accolte donne vittime di violenza in maniera protetta. Si tratta di evitare la criminalizzazione delle donne, nel rispetto dei tempi che caratterizzano le diverse situazioni di violenza”. Presente in sala anche Lucia De Stefano, mamma di Antonella Russo, uccisa dal suo convivente.

Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud”.