“Visita di Sirdi”, l’ultimo romanzo di Gerardo Allocca

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Fresco di stampa l’ultimo romanzo dello scrittore napoletano Gerardo Allocca è il testo ‘Visita di Sirdi’: una vibrante sinfonia risuona in queste pagine, che accompagna con le sue note un dramma spirituale, sul cui palcoscenico vive l’intricata trama della mentalità contemporanea, del suo mondo interiore, nella sua disperata ricerca e ansia di inquadrare coerentemente la propria personalità e la propria vicenda odierna. ‘Visita di Sirdi’ si candida come l’analisi, l’anatomia dell’uomo odierno, nelle molteplici sfaccettature dei suoi modelli e progetti di vita con valenza obiettiva, così da comporre, sullo sfondo di un aggiornato messaggio formale, il moderno mosaico della nostra quotidianità culturale. L’autore rievoca e fa vivere le tantissime espressioni comuni come: ‘Si dice correntemente abiti al Colosseo a chi non ha l’abitudine di chiudere le porte’ oppure si perde in Giochi di specchi: ‘  Una rondine non fa primavera. Come dire passata la festa, gabbato è il santo.E ci concede anche l’osservazione che un paesaggio scozzese è insuperabile se fotografato quando il cielo è coperto. O ci fa perdere nella descrizione di un abbigliamento maschile non classico per un ingegnere, come: ‘Avendo al collo una cravatta a strisce zebrate e un cappotto color crema satinato, l’ingegnere guardò l’orologio’.La conclusione per l’autore però è: ‘Che i generi letterari oggi non sono né più né meno corrispondenti al barattolo. Una volta c’erano, per dire i lumi a petrolio, adesso le giraffe stanno nella savana.’ E l’autore va ancora più giù per aggiungere: ‘ Sono tuttavia il giornalismo e la storiografia ad essere spariti, da che uno nel XVIII secolo e l’altra fino al XIX secolo ne facevano parte, dalla letteratura. Oramai, se il primo non è che un’arida esposizione di notizie o di riflessioni sul nostro presente, la seconda è uno studio tecnico e accademico sul passato.’ Un’amara riflessione che ci induce a pensare. Ma ci fa poi risollevare con questo finale: ‘Gli amici lo chiamavano sprint e vi confesso era un vero spas.’ Un romanzo presentato in edizione integrale, che ama giocare non solo sulle parole ma anche sui sentimenti, sulle emozioni e sulla vita dell’essere umano in una società per niente facile. Gerardo Allocca ha una lunga carriera letteraria alle spalle, che enumera una ricca galleria di titoli sia in prosa che in poesia. Tra i primi citiamo La fabula e la cetra; Il violino, la giostra catechetica e resoconto scrupoloso; Teologia; Flash; Lungo il muro; tra gli altri svariate sillogi, finora raccolte nei volumi Versi superstiti (1993-1998), Versi superstiti (1998-2009), Versi superstiti (2009-14).