Zia Lidia Social Club: «Nell’Eliseo il futuro della città»

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Mancusi: «Una battaglia decisiva, ma poca lungimiranza dall’amministrazione»

 

«Ogni anno la speranza è che possa essere l’Eliseo ad ospitare la rassegna, una speranza ogni volta delusa». Non nasconde la propria amarezza Michela Mancusi dello Zia Lidia Social Club, in occasione della presentazione della tredicesima rassegna cinematografica al Teatro Gesualdo. «Eppure l’Eliseo è diventato – prosegue Mancusi – il simbolo di quello che potrebbe essere il futuro di Avellino. Ci siamo più volte confrontati con gli assessori ma manca da parte dell’amministrazione una vera lungimiranza, una vera attenzione al cinema. L’auspicio è che questo possa essere davvero l’anno buono per la riapertura del teatro». Ed è un cartellone ancora una volta capace di fondere sguardo all’attualità e cinema d’autorequello che propone la rassegna, nel segno delle parole del maestro Elio Petri..
“Non credo si possa fare una rivoluzione con il cinema. Io credo in un processo dialettico che debba cominciare tra le grandi masse, attraverso i film e ogni altro mezzo possibile”. In attesa che l’Eliseo riapra, sarà ancora una volta la sala “Coro” del Teatro Carlo Gesualdo ad ospitare le pellicole dello zia Lidia, dal 6 dicembre fino all’ 8 maggio. Ad illustrare la rassegna il presidente dello Zia Lidia Michela Mancusi, il direttore artistico dello Zia Lidia Social Club Antonella Mancusi e il responsabile della programmazione Antonio Cataldo. E’ Michela Mancusi a sottolineare come lo Zia Lidia continui a raccontare la società, rivolgendo il proprio sguardo alla complessità. Ad inaugurare la rassegna la proiezione de “La vita è meravigliosa” capolavoro di Franck Capra, a cui seguirà un movies party con la regia di Vinyl Gianpy. Quindi spazio a “La voce dell’autore”, di scena domenica 6 dicembre con Carlo Luglio e il suo “Magm” della tradizione musicale. La sezione “Voce agli Autori” apre, invece, un confronto diretto con i protagonisti del cinema, con chi dirige, insegna e interpreta il cinema. Sarà l’amato professore Valerio Caprara a regalare agli spettatori una lezione di cinema con la visione della commedia francese “Sarà il mio tipo”. Si prosegue con il confronto con il regista Pietro Marcello, avanguardia del cinema italiano, autore di “Bella e perduta” e con Beppe Gaudino autore di “Per amor vostro”, film che ha consegnato a Valeria Golino la “Coppa Volpi” come migliore attrice protagonista alla recente edizione del Festival del Cinema di Venezia. Senza dimenticare l’“Omaggio all’arte interpretativa” attraverso la selezione dei migliori monologhi interpretati dall’attore Toni Servillo, tra cui “La profezia” di Pier Paolo Pasolini. Ampio spazio alle “rivelazioni” del cinema esordiente, uno sguardo al presente che si estende al futuro. Ne offre l’occasione Deniz Gamze con “Mustang”, candidato agli Oscar come miglior film straniero, Laura Bispuri con “Vergine giurata” che accende un altro riflettore su una realtà “diversa” ancora poco vista al cinema, ma anche “Montedoro” di Antonello Faretta, sui silenzi di un sud marginale molto vicino alla terra irpina;
Una riflessione necessaria sulla politica e l’economia dei nostri tempi è offerta dal documentario “Suicidio Italia” alla presenza del regista Filippo Soldi che si allarga all’attuale scenario socio politico greco ed europeo con la visione di “Catastroika” di Aris Chatzistefanou e Katerina Kitidi. Alla ribalta anche il regista avellinese Antonio Cola, apprezzato al Festival Laceno d’Oro, mentre “Hungry hearts” di Saverio Costanzo ci proietta nella dimensione più angusta e profonda del consumo e della compressione dei sentimenti. Ed ancora “Viviane” di Ronit Elkabetz sulla condizione delle donna imprigionata nelle trappole della legge e dell’identità socialmente costituita.
Tra le novità di lo “Zialidiasocialfamily”, una mini sezione dedicata non solo ai bambini ma a tutta la famiglia che va dall’ultimo capolavoro prodotto dello studio Ghibli “Quando c’era Marnie” di Hirosama Yorekabashi fino al Brasile con il sorprendente “Il bambino che scoprì il mondo” di Ale Abreu.