Ad Avellino ritorna la grande filosofia, i più grandi pensatori in città

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L’Europa alla ricerca di un’identità. E’ la sfida che lancia l’ottava edizione del Borgo dei Filosofi, presentata ieri mattina a Palazzo di città, alla presenza dell’assessore alla cultura Bruno Gambardella, dei professori Francesco Saverio Festa e Angelo Antonio Di Gregorio, curatori della rassegna, di Stefano Luongo e Stefano Vetrano del Forum dei Giovani, di Amalia Leo del comitato scientifico organizzativo. Luongo e Vetrano hanno posto l’accento sul valore di cui si carica il festival per educare i giovani alla politica e al pensiero, perché sappiano prendere coscienza dei contenuti che caratterizzano l’attuale dibattito politico sull’Europa, andando al di là delle semplificazioni dei populismi. «Mi piace sottolineare – ha chiarito Vetrano – come ai confronti che si rivolgono innanzitutto alle scuole si affiancherà la mostra “Le madri fondatrici dell’Europa” ideata da Maria Pia Di Nonno, per illustrare il contributo delle donne alla costruzione dell’idea di Europa». Di Gregorio e Saverio Festa hanno sottolineato la scelta di un tema di grande attualità come quello dell’identità europea: «L’identità è certamente il filo conduttore che attraversa le diverse edizioni del Borgo dei Filosofi, promosso quest’anno dal Comune e dal Forum dei Giovani. Oggi più che mai si avverte l’esigenze di interrogarsi sull’Europa, sulle identità politiche, i cui confini vengono messi in discussione. Cercheremo di capire grazie ai maggiori studiosi europei se ci troviamo di fronte ad una crisi generale della rappresentanza o ad una rivendicazione di sovranità rispetto a governi tecnocratici che vogliono imporre leggi senza le comunità. O ancora cercheremo di comprendere il rapporto dei populismi con il tentativo di costruire una nuova identità europea. E’ evidente il malessere che serpeggia in tutta Europa». Una scommessa, quella del Borgo «che grazie al sostegno dell’amministrazione comunale – spiega Di Gregorio – rilanciamo anche quest’anno per garantire all’Irpinia e al Mezzogiorno un presidio di libertà di pensiero e insieme cercare di storicizzare il momento che stiamo vivendo, lanciando giovani pensatori e filosofi». Leo ha sottolineato come il Festival rappresenti un patrimonio da difendere, capace di raccontare il legame tra i saperi che caratterizzano la società mentre Gambardella ha ribadito l’importanza che queste rassegna diventino parte integrante della politica culturale cittadina.

E’ una riflessione a tutto campo sulle forme di rappresentanza che caratterizzano oggi l’Europa e la società globale quella che propone “Il borgo dei filosofi”, alla sua ottava edizione, promossa dall’amministrazione comunale e dal Forum dei giovani da domani al 25 novembre nella cornice del Carcere Borbonico. “Che he cosa si deve intendere esattamente con la parola “populismo”? – si legge nelle note che accompagnano la nuova edizione del festival – Come ha scritto un noto studioso francese, si tratta davvero di una crisi generale della rappresentanza e della legittimazione delle istituzioni, o meglio di una rivendicazione democratica di sovranità a fronte di governi tecnocratici, che cercano manifestamente di governare senza le comunità? Certo, la famiglia, la società, il partito politico, lo Stato stesso corrono il rischio di smembrarsi, se non di dissolversi. Ed inoltre qual è allora il rapporto dei vari populismi col tentativo di un’Europa alla ricerca di una nuova identità? Torna allora il problema dell’impero austro-ungarico di inizio ‘900, che, per primo, si trovò innanzi al richiamo all’identità a fronte di molti popoli?”. Una riflessione accompagnata dalla consapevolezza che oggi più che mai le comunità sono chiamate a interrogarsi sul concetto di identità locale ed europea, su confini e barriere, ora da abbattere, ora da salvaguardare. E’ l’assessore alla cultura Bruno Gambardella a sottolineare la scelta dell’amministrazione comunale di investire su una rassegna “che da anni rappresenta uno dei festival più autorevoli del Sud Italia, capaci di riunire studiosi di fama internazionale su un tema di forte attualità come quello dei populismi. Un tema che si ricollega a tutti gli aspetti della società, dal populismo cattolico, tra le accuse spesso rivolte a Papa Francesco, al populismo inteso come difesa dell’identità, che contraddistingue oggi il processo di globalizzazione e spinge le comunità a chiudersi in sé stesse, preoccupate dal confronto con culture differenti, dalla sfida dell’accoglienza, dal ruolo del popolo nelle democrazie contemporanea all’incontro dedicato alla riforma luterana, dalla necessità di difendere l’individualità dal rischio dell’anonimato e conformismo che troppo spesso caratterizza il popolo. Grande sarà la partecipazione delle scuole nella convinzione che il tema del populismo è oggi strettamente legato a quello di Europa, partecipazione e democrazia». Una scommessa, quella del Borgo «che grazie al sostegno dell’amministrazione comunale – spiega Di Gregorio – rilanciamo anche quest’anno per garantire all’Irpinia e al Mezzogiorno un presidio di libertà di pensiero e insieme cercare di storicizzare il momento che stiamo vivendo, lanciando giovani pensatori e filosofi, nel tentativo di comprendere quale può essere la nuova identità europea».
Il primo appuntamento è in programma il 20 novembre, al Carcere Borbonico, con la riflessione di Sebastiano Maffettone, docente di filosofia politica alla Luiss di Roma, su “Radici d’Europa”. A portare i propri saluti il sindaco Paolo Foti, l’assessore alla cultura Bruno Gambarella, la presidente del Consiglio della Regione Campania Rosetta D’Amelio, Mariagiovanna Riitano, direttore Dispac Università di Salerno. Ad introdurre la lezione Francesco Saverio Festa, consulente scientifico del Borgo e Angelo Antonio Di Gregorio, presidente dell’associazione “Borgo dei filosofi”, che relazionerà sulle “Radici d’Europa”. Nel pomeriggio, alle 16, Domenico Losurdo dell’Università di Urbino Carlo Bo interverrà su “Quale identità europea?”. Il 21 novembre ospiti del Borgo saranno Ugo Perone dell’Università di Berlino, Erwin Bader dell’Università di Vienna, Emilio Baccarini dell’Università di Roma Tor Vergata e Ivana Huascar Ayala Garcia dell’Università Complutense di Madrid. Il 22 ci si confronterà sui populismi con Monica Simeoni dell’Università del Sannio, Giovanni Sessa della Scuola romana di scienza politica e Sergio Rostagno della Facoltà valdese di Teologia di Roma, il 23 novembre relatori d’eccezione saranno Biagio de Giovanni dell’Università di Napoli L’orientale e di Carlo Galli dell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorium”. Il 24 novembre interverranno Serena Angioli, assessore ai fondi europei della Campania, Alberto Majocchi dell’Università di Pavia, Antonio Argenziano, segretario della Gioventù Federalista Europea, Giulio Saputo del Movimento Federalista Europeo, Giusy Furnari Luvarà dell’Università di Messina, Gian Enrico Rusconi dell’Università di Torino. Il 25 novembre il Borgo chiude con Maurizio Ferraris e Danielle Cohen Levinas.