Addio ad Andrea Massaro, custode della memoria di Avellino

0
891

E’ stato uno dei custodi della memoria cittadina. Con la sua mitezza non si stancava mai di cercare documenti, consultare carte d’archivio, ricostruire storie di luoghi, famiglie, personaggi.  Per tutti un sorriso e una parola di incoraggiamento, aveva a cuore il futuro delle nuove generazioni e di Avellino, la città che lo aveva adottato e che era diventata a tutti gli effetti la sua. Del capoluogo conosceva ogni vicolo, ogni strada, ogni toponimo, si era battuto per il recupero della Dogana e dei suoi monumenti simbolo, dal Casino del Principe alla Fontana di Grimoaldo. Dopo la morte di Armando Montefusco, Avellino piange la scomparsa dello storico Andrea Massaro.

Classe 1938, nativo di Macerata Campania (Ce), Massaro aveva prestato servizio presso il Comune di Avellino come Capo Sezione Archivio e poi come Dirigente delle Ripartizioni Pubblica Istruzione – Cultura – Servizi Sociali, ultimo Direttore onorario dell’Archivio Storico del Comune di Avellino, per anni segretario della commissione toponomastica cittadina. Numerosi gli studi dedicati alla storia del capoluogo, oltre che alla sua Macerata Campana, La Brigata Avellino,1978; I Cappuccini in Avellino,1980; Dal Palazzo Municipale di Avellino,1981; L’Ospedale di Avellino, 1985; Cesare Uva pittore avellinese,1986; Il Civico Palazzo De Peruta,1987; Il Monastero del Carmine di Avellino e la Bolla di fondazione di Papa Paolo V (1620), 1992; La “Ruota” degli esposti di Avellino (1810-1820),1992; Avellino tra Decennio e Restaurazione nelle opere di Luigi Oberty ingegnere del Corpo Ponti e Strade, 1994; Avellino ‘43: I luoghi, i volti, le memorie, 1995; Le Figlie della Carità in Avellino,1997; Le Carrozzelle di Avellino, 1998. Tra gli ultimi volumi le pubblicazione sulle Locande, Taverne, Osterie, Bettole e Cantine di Avellino, Strade e Piazze di Avellino e nel 2011, in occasione dei 150 anni di Unità d’Italia, Avellino 150 anni di vita municipale (1861- 2011) fino all’Almanacco della città, Graus edizione, che raccontava Avellino giorno per giorno. Tante le mostre foto-documentarie sul passato del capoluogo irpino, l’ultima sul secolo di vita della scuola elementare “Regina Margherita”. Giornalista, oltre che storico, è stato un assiduo collaboratore prima del Corriere dell’Irpinia e poi del Quotidiano del Sud con articoli sempe preziosi di ricostruzione storica e le pillole del suo Almanacco. Tra i riconoscimenti il Premio per la Cultura istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1987.

A rendergli omaggio il sindaco Gianluca Festa: ” Sei stato e rimarrai una delle anime più belle di questa città. Hai amato Avellino con tutto te stesso. Hai riannodato i fili della memoria di una intera comunità scoprendo aneddoti, ricostruendo piccole e grandi storie, restituendo ad Avellino quella narrazione che solo i nonni sanno conservare nella propria memoria. Sei stato il nonno dolce, premuroso e sempre pronto ad intervenire di tutti noi.
È per questo che Avellino ti ha adottato dimostrandoti uno straordinario affetto e una profonda gratitudine per l’immenso lavoro svolto prima all’Archivio comunale, poi come storico della città e infine come autorevole voce della nostra memoria sulle pagine de Il Mattino. Ci mancherai. Già sentiamo il vuoto che hai lasciato dentro la comunità.
Che la terra ti sia lieve, caro Andrea”

“Addio allo storico dal sorriso mite, l’uomo dal piglio educato, l’amico dal cuore generoso – scrive sui social Luca Cipriano – Scompare un pezzo importante della storia della città di Avellino, a cui Andrea ha dedicato tutta la vita, 30 libri, centinaia di eventi e una infinita passione. La ricerca del dettaglio, della curiosità, dell’episodio o del personaggio sono stati il tratto distintivo di uno storico gentile che ha permesso alla nostra comunità di avere memoria, passato e presente. Mancherai ancora di più nel vuoto assordante di un’estate canterina, in una città senza più identità”.

“Andrea Massaro – scrive Franco Festa – amava la città e la sua storia come se fosse il suo primo amore ed era un amico disponibile, affettuoso e gentile: una delle grandi anime di Avellino”.

“Un uomo che si è dedicato con rigore ed amore alla memoria storica della città di Avellino – commenta Roberto Montefusco – Ricordo gli innumerevoli lavori comuni, gli incontri, le telefonate con mio padre. Con l’affetto di chi condivide una profonda passione, e il desiderio di divulgarla, di farne materia “viva”. Mancherà”.

A rendergli omaggio anche Lorena Battista, che aveva collaborato con lui all’Archivio storico del Comune: “Con te se ne va gran parte della memoria storica della nostra città.

Come ti ho detto più volte durante la mia prima esperienza di lavoro insieme a te all’archivio storico, senza la tua presenza ci sarebbe stato un vuoto enorme e non avremmo avuto oggi quel patrimonio documentale su cui hai basato molte tue ricerche. Uno dei momenti più belli insieme è stato la Consegna della. Fontana di Grimoaldo dopo il restauro circondato da centinaia di studenti che quella Mattina fredda si dicembre si sono succeduti per ascoltare te. Ti voglio ricordare così, tra i giovani a cui amavi trasferire quanto conoscevi….”.

“Andrea – spiega Riccardo Sica – è stato uno storico certosino e paziente che ha fatto luce su tanti aspetti prima sconosciuti della storia dell’Irpinia e di Avellino in particolare. Persona modesta, sensibilissima ai valori umani, generosa, mite e saggia. Provo un dispiacere immenso . Condoglianze alla famiglia”.

Ad esprimere profondo cordoglio anche il presidente Luigi Fiorentino, il CdA e i collaboratori del Centro di Ricerca “Guido Dorso” di Avellino “Andrea Massaro, è stato volto e anima dell’Archivio comunale di Avellino, archivista competente e scrupoloso, cultore appassionato della memoria storica della città. Il Centro Dorso, ricordando i legami di amicizia e di collaborazione, si unisce con sincera partecipazione al dolore della famiglia”

Commosso l’omaggio degli organizzatori del Palio della botte: “Perdiamo un grande amico, appassionato studioso delle nostre radici e uomo innamorato di questa città. A lui dobbiamo le ricerche sulle quali è nato il progetto del Palio. La sua cultura, la mitezza, il suo fare discreto, la sua umiltà sono stati un dono per tutti noi”.
“Ci sono persone che bisogna conoscere per comprenderne la grandezza umana e intellettuale, la dolcezza e l’equilibrio, l’amore per la conoscenza senza pregiudizi – spiega Paolo Saggese – Questo grande ed umile Amico si chiama(va) Andrea Massaro. Era naturale volerti bene”.
“Adesso, chi racconterà più Avellino? – si chiede il giornalista Aldo Balestra – Chi ne custodirà la memoria, chi sarà in grado di tracciare, studiare, aggiornare i confini della sua sempre più vaga identità? È una scudisciata nella notte la notizia della morte di Andrea Massaro. Proprio mentre si agita la discussione su Avellino, la città e il futuro, l’estate e i giovani, il Ferragosto e i concertini, la città perde uno dei suoi figli più cari, più preziosi, sicuramente colui che più di ogni altro è stato capace di ricostruirne la storia e conservarla con ostinata accuratezza”.
“Andrea lo conobbi, quale dipendente comunale, dopo il terremoto dell’ ’80 – spiega la storica Maria Grazia Cataldi – quando, per conto della Soprintendenza, svolgevo ricerche sugli edifici cittadini e sulla storia locale. L’ Archivio storico era all’epoca collocato negli scantinati di un palazzo di via Tagliamento, successivamente fu trasferito nell’ antico palazzo de Conciliis alle spalle del Duomo, con grande soddisfazione di Andrea, che finalmente vedeva un patrimonio culturale di grande interesse collocato in una sede più degna. Tra noi c’è sempre stata una grande sincera amicizia, fatta soprattutto di stima e di rispetto reciproci. Abbiamo realizzato diverse cose insieme, quando gli Assessori alla Cultura ci coinvolgevano in alcune iniziative: un esempio, il libro “Avellino. Profilo di una città” (1999). Nella mia libreria ci sono tutte le sue pubblicazioni, donatemi sempre con affetto. Tra queste, mi piace qui ricordarne due, che, oltre ad essere un utile riferimento per la storia civile della nostra città, ritengo particolarmente significative per evidenziare, di Andrea, le doti di ricercatore meticoloso e attento: “Dal Palazzo Municipale di Avellino” (1981) e “Almanacco della città. Avellino … giorno dopo giorno” (2016)”
“Archivista scrupoloso e narratore di uomini e storie – spiega lo storico Raffaele La Sala – Mi piace ricordarne la mitezza, il dolce sorriso, la fraterna affettuosa disponibilità verso la comunità di giornalisti, storici e ricercatori. Ci lascia un patrimonio di studi e pubblicazioni che continuerà a parlare a una città sempre più smemorata e confusa. In memoria”.
“Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Andrea Massaro – spiega l’ex assessore Bruno Gambardella – un galantuomo appassionato cultore di Avellino e della sua storia. In tante occasioni, soprattutto durante il mio mandato di assessore alla cultura e alla pubblica istruzione, ho avuto modo di incontrarlo e di confrontarmi con lui. Ogni volta lo salutavo ringraziandolo per quanto aveva voluto e saputo trasmettermi con gentilezza e competenza. Spero che Avellino sappia ricordarlo e onorarlo come merita, magari con la proclamazione del lutto cittadino nel giorno delle sue esequie”.
Anche l’Archivio di Stato e il Museo Irpino si uniscono al ricordo di “Andrea Massaro, appassionato studioso della storia di Avellino e non solo, che ha contruibuito alla nascita della sezione Risorgimento del Museo in occasione dei 150 anni dell’Unità di Italia”.
“Doveroso – spiega il professore Pellegrino Caruso – il ricordo fondato su un sincero ringraziamento per  Andrea Massaro , uomo e studioso mite e paziente che non si e’ mai sottratto a recuperare, conservare e raccontare storie della citta’di Avellino…Voglio ricordarlo come intellettuale militante, sempre vicino alle attività culturali del territorio come le letture annuali del Centro Guido Dorso di documenti preziosi cosi come seppe e volle tracciare profili di persone magnanime come Alfonso Rubilli…Costante poi la sua attenzione alla storia del Convitto Nazionale Pietro Colletta era sempre pronto a fornire notizie di approfondimento su un Istituto di cui volle in prima fila festeggiare con Angelina Aldorasi il 180mo compleanno dalla fondazione…Ricordero’ per sempre la sua cordialità ed il sincero apprezzamento che riservo’ alla testimonianza che mia mamma Lucia Sena volle lasciare al Corriere dell’Irpinia di Gianni Festa in merito ai bombardamenti su Avellino del ‘ 43…Sincere condoglianze alla famiglia”
Domani, alle 11, i funerali nella chiesa del Roseto. Ai familiari, alla moglie Maria Maccariello, ai figli Innocenzo e Pio, alle nuore Roberta Plati e cecilia Marilungo, alla sorella Luisa giunga l’abbraccio del direttore Gianni Festa e della redazione del Corriere dell’Irpinia