Arresto Festa, la commissione Antimafia pronta ad intervenire: “Segnale terribile per tutta la politica”

0
630

La commissione parlamentare Antimafia pronta ad intervenire anche sul caso Avellino dopo l’arresto dell’ex sindaco Gianluca Festa. La commissione ha fatto richiesta degli atti delle inchieste di Paternó, Trapani e Avellino. A Paternò, dove nei giorni scorsi ci sono stati 17 arresti, l’inchiesta riguarda un clan catanese che agiva per inquinare le aste giudiziarie, favorendo le persone individuate dal clan. A Trapani l’inchiesta, che ha portato a 11 arresti, riguarda il clan di Salemi. Infine l’inchiesta di Avellino.

“Si inserisce in un momento in cui la corruzione e il voto di scambio mafioso sono all’ordine del giorno. Credo sia un segnale terribile per tutta la politica”. Così il presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo ha risposto alle domande dei cronisti sulla vicenda giudiziaria relativa al capoluogo irpino. “La commissione antimafia – ha aggiunto – è già al lavoro per un filone d’inchiesta dove entrerà anche il caso Avellino”.

Per quanto riguarda l’inchiesta di Avellino, secondo la Procura vicende “spesso connesse tra loro, con interessenze a piu’ livelli, che vedono coinvolti tanto pubblici amministratori e funzionari, quanto imprenditori e professionisti, all’interno di un contesto associativo ancora in corso di investigazione”.

Così la procura di Avellino ha sintetizzato in un comunicato firmato dal capo dell’ufficio inquirente, Domenico Airoma, il filone dell’indagine, delegata ai carabinieri del Comando Provinciale, che ieri mattina ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con il beneficio dei domiciliari emessa dal gip a carico dell’ex sindaco Festa, dell’architetto Fabio Guerriero, fratello di Diego, ex consigliere comunale e provinciale. Perquisizioni presso banche e a carico di altri indagati, tra cui il vicesindaco e assessore, Laura Nargi.

Per la procura, c’era una “gestione privatistica della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino caratterizzati dalla presenza di agenti infedeli, e tra questi gli odierni cautelati,che hanno messo a disposizione le funzioni ricoperte a vantaggio di pochi”. Il provvedimento restrittivo “si e’ reso necessario senza dunque attendere il termine di tutte le investigazioni in corso, afferenti a più filoni di indagine in considerazione delle numerose fughe di notizie (oggetto di autonomi approfondimenti) e, da ultimo, della condotta di inquinamento e depistaggio posta in essere” da Festa.