Asidep, Altieri: se i costi sono superiori ai ricavi si va incontro al fallimento

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Sono arrivati alla “esasperazione completa”, come scrivono i lavoratori Asidep dopo l’assemblea che, in pratica, annuncia lo sciopero della settimana prossima. Una condizione che hanno dovuto” sopportare” da, ormai, 15 mesi. Da quando, cioè,  questa vertenza ha subito una impennata nemmeno tanto imprevista.
E il momento di crisi continua. Da due mesi i 56 lavoratori della depurazione irpina sono in attesa degli ultimi stipendi e per questo lavoratori Asidep saranno in sciopero per cinque giorni, a partire dal prossimo lunedì. Da due mesi sono in attesa degli ultimi stipendi, per cui sono impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro. Infatti sottolineano come al danno” economico  si aggiunge quello” morale “.
Per cui hanno deciso lo sciopero che andrà avanti” ad oltranza “fino a quando non riceveranno gli stipendi arretrati che aspettano e il “flex benefit” maturato fino ad oggi. Non solo. Ma dopo le ultime proposte ricevute dal presidente Asi Pasquale Pisano, nella riunione di qualche giorno fa in Prefettura, hanno deciso di” farsi tutelare legalmente”. Inoltre lotteranno sempre per mantenere il loro posto di lavoro  mettendo in piedi ” qualunque iniziativa” tesa a salvaguardarlo. Infine valuteranno “eventuali azioni coinvolgendo le autorità giuridiche e quelle preposte al controllo”.
“Da tredici anni il sindacato fa presente all’Asi – dice Gaetano Altieri, segretario provinciale Uilm Avellino- Benevento-  che senza regolamentare una convenzione più favorevole per la società partecipata, qualsiasi gestione diventa fallimentare”. Perché  “i costi superano, sistematicamente,  i ricavi non può andare diversamente. A fronte di 4 milioni di euro che incassa per conto della partecipata, per una convenzione ne storna appena uno all’anno all’ Asidep. Tre li trattiene per se'”.
Evidentemente qualcosa non quadra.” Sono quelli gli unici ricavi dell’Asidep- continua Altieri- e nel frattempo gli impianti per lo smaltimento del percolato non hanno le licenze di autorizzazioni Aia e non possono smaltire per conto terzi. Il cuore del problema sta tutto qui”. Se la Cgs, prima, è fallita adesso lo sarà anche per Asidep.” Che ha chiuso con il bilancio con cinque milioni e mezzo di perdite che Asi non può risanare perché senza soldi”. Si capisce la situazione attuale che stanno vivendo i 56 lavoratori che” sono stanchi, non prendono lo stipendio da tre mesi, chiamano in causa la politica che ha grandi responsabilità”. Altieri la attribuisce al PD provinciale” i cui uomini che stanno negli enti non sono in grado di individuare soluzioni”.
Intanto sono fermi al palo. “Con la difficoltà- aggiunge Altieri- di trovarci di fronte al licenziamento dei lavoratori perché i curatori fallimentari hanno dato tempo fino al prossimo 15 settembre, prima dicretrocedere con il servizio ad Asi”. Il cui piano di risanamento non convince.”
Prevede 30 licenziamenti, oltre l’affidamento ad un privato”. La Uilm è convinta, come gli altri sindacati, che “l’ Asi va commissariata- conclude il segretario provinciale”.
Giancarlo Vitale