Processo Aste ok, l’avvocato Anzalone :”Nessuna prova contro Guerra e Di Costanzo”

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Aste ok,  nuova udienza nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Roberto Melone, a latere Vicenza Cozzino e Gilda Zarrella, è ripreso il processo nato dall’inchiesta  del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli.

Ad aprire l’udienza di oggi stato il giorno dell’avvocato Carmine Anzalone, difensore di fiducia di Guerra Mario e Di Costanzo Giuseppe; per cui, ricordiamolo il Pm ha chiesto 3 anni e 3 anni di reclusione.

‘È stato un processo lungo con 75 udienze, mi verrebbe da dire una piccola ‘Norimberga avellinese’.  E in questo mio intervento anticipo le ragioni per cui sono convinto che Guerra e Di Costanzo vadano assolti e che sono contenute nelle memorie  che presenterò. Stiamo parlando di due soggetti del tutto incensurati e, dunque, chiedo che il collegio valuti anche questo. Quello che è certo, è che questo processo non ha mai trattato la posizione dei miei due assistiti. Tutto il contesto criminale presentato dal Pubblico Ministero, compreso il 416 bis, non li riguarda. Noi li conosciamo soltanto perché si sono aggiudicati un immobile all’asta. Non c’è nessun elemento che indichi in che modo quest’asta sarebbe stata turbata. Non ci sono elementi di prova che quell’aggiudicazione immobiliare sia stata fraudolenta. Livia Forte si è sottoposta a interrogatorio tre volte. Avete acquisito questi interrogatori. Ma era necessario che quell’interrogatorio, quello dove l’imputata diceva che due napoletani avrebbero pagato 10mila euro affinché non ci fossero rilanci e quindi aggiudicarsi l’asta. Io vorrei dire che Livia Forte parla di una procedura avvenuta tra il 2018 e il 2019. Non parla di un’asta specifica e di aste ad Avellino ce ne sono state centinaia, forse migliaia. Livia Forte, inoltre, descrive un’età generica dei partecipanti a quell’asta e questa non coincide con gli imputati. Livia Forte dice che uno dei due si chiamava Michele e, i miei assistiti, si chiamano Mario e Giuseppe. Non c’è nessun riferimento neanche alla via specifica dove si trovava l’immobile oggetto dell’asta. Nell’ultimo interrogatorio, quello del 2021, la Forte integra e corregge le proprie dichiarazioni, mantenendo ferma la presenza di due napoletani, mantenendo ferma la presenza di Formisano e Barone, mantenendo presente anche la partecipazione di un certo “Michele”. Ciò che cambia, invece, è che si trattava di un’altra specifica asta: ‘Non è quella l’asta a cui mi riferivo’. Guerra e Di Costanzo non c’entrano nulla con questa vicenda. È stata depositata una consulenza in cui si evince che Formisano e Barone non c’erano. Ma è possibile, poi, senza nessun accordo, che Guerra e Di Costanzo potessero andare in giro con 10mila euro in contanti in tasca? Ripeto, senza nessun accordo preventivo”.

L’avvocato Anzalone, nel corso della sua discussione, ha fatto riferimento anche all’audizione in aula della polizia giudiziaria: “Secondo tutta la trama tessuta dal pm  rispetto al contesto criminale e all’articolo 416 bis, non c’è nessun esecutato interessato alla vendita di questo immobile. Per questa vendita ci sono voluti mesi, hanno dovuto frazionarlo. Signori, è evidente che il capo d’imputazione non porta una verità nitida, una verità certa. È una chiamata che gira intorno a sé stessa e si smentisce da sola. Non c’è allineamento tra i riscontri e quanto raccontato dalla Forte, così come non c’è allineamento tra quanto raccontato dalla Forte e il capo d’imputazione. Vorrei discutere, poi, delle dichiarazioni della polizia giudiziaria. Nel corso della loro audizione dissero: ‘Riscontri intercettativi non ce ne sono’ – ‘Non ci sono riferimenti specifici all’asta di piazza Macello’. Non ci sono intercettazioni che parlano di atti criminali da parte di Guerra e Di Costanzo. Noi sappiamo tutto ciò che è emerso dagli interrogatori di Livia Forte, ma, del resto, non si fa mai riferimento a quell’asta a cui avevano partecipato i napoletani. In questo processo va necessariamente valutata la presenza di Livia Forte e Armando Aprile come coimputati. Occorre verificare due volte quelle dichiarazioni. Si richiede uno sforzo ulteriore per comprendere la credibilità delle dichiarazioni dei soggetti. Dopo di che, bisogna valutare i contenuti e le caratteristiche degli elementi di prova acquisiti dopo le suddette dichiarazioni.”L’avvocato conclude il suo intervento depositando  una memoria difensiva   con cui chi  chiede l’assoluzione per i suoi assistiti.

La prossima udienza è attesa per il 26 aprile 2024.