Atripalda, rigettata la richiesta di dissequestro sul caso Natana-Capaldo spa

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ATRIPALDA- I magistrati del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino hanno rigettato la richiesta di dissequestro dei due milioni di euro finiti nel mirino della Procura nell’ambito dell’inchiesta sulle conciliazioni avvenute tra dipendenti e società Natana e Capaldo spa, quella che ha portato i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri  di  Avellino a notificare il provvedimento di sequestro preventivo nei confronti delle due società, accusate di aver “estorto” le conciliazioni ai dipendenti. Venerdì  mattina la difesa della Capaldo Spa, il penalista Luigi Petrillo, aveva depositato una memoria di cinquanta pagine ed allegati per almeno altre cinquecento per smontare la tesi ribadita in aula dai pm titolati delle indagini, i sostituti Luigi Iglio e Cecilia De Angelis. Si attendono le motivazioni dei magistrati, che dovrebbero arrivare entro venti giorni, i tanti confermato l’ impianto accusatorio, che aveva portato alla richiesta di sequestro preventivo da parte del Gip Fabrizio Ciccone, per cui come evidenziato nelle 59 pagine della misura cautelare e reale (quella per l ex direttore delle Dtl di Avellino Renato Pingue e stata attenhata dal Riesame ndr) “Sussiste il fondato pericolo che lavoratori privi ad oggi delle spettanze economiche a loro dovute siano definitivamente privati per il futuro di ogni possibilità di recupero. avuto riguardo delle condotte poste in essere da Capaldo e Attanasio che sistematicamente ricorrono all’ annuale cambio dei vertici societari pur di vanificare le pretese dei loro dipendenti: come  emerso dagli accertamenti ispettivi”. Il magistrato ha evidenziato altresì come “Risulta pertanto palese la difficoltà se non l’impossibilità per i lavoratori interessati di recuperare le spettanze economiche loro dovute.. Tenuto conto dei tempi non certo brevi  per ottenere dal giudice del lavoro la declaratoria di inutilizzabilità delle singole conciliazioni frutto di estorsione”.
Una somma, quella caduta in sequestro,  che come ricostruito nell’informativa dei Carabinieri del nucleo investigativo di Avellino sulla scorta  degli dati forniti dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Avellino, ammonta a circa €1940000 non versati per le conciliazioni ai dipendenti.
Aveva concluso circa il profilo del vantaggio ottenuto dalle due società lo stesso Gip nella misura cautelare: “Nel caso in esame non vi è dubbio metti beneficiare di profili in leciti siano in via solidale sia la Natana che la Capaldo lei quale hanno tratto direttamente  beneficio dalle conciliazioni in atto, la prima sotto forma di di spesa mediante corrisponde di emolumenti ai propri dipendenti inferiori a quelli spettanti la seconda risparmio fiscale derivante dalla mancata assunzione dei lavoratori utilizzati per effetto dell’ espressa rinuncia da parte di questi, ad ogni azione o pretesa nei confronti della società “.