Autonomia differenziata, la storia si ripete con vestiti diversi

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Caro Mezzogiorno,

perché l’ Autonomia differenziata voluta e sostenuta dalla LEGA e soprattutto da i suoi Presidenti di Regione (in primis VENETO e Lombardia che quasi cinque anni fa hanno voluto un referendum) rappresenta in grande stile la storia moderna di FONTAMARA?

Antefatto: La trama di FONTAMARA

(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.)

Veniamo a fatti raccontiamo FONTAMARA. Dal 1º giugno 1929, nell’immaginario paese di Fontamara, nella Marsica, vicino ad Avezzano (Abruzzo), non arriva più l’elettricità, la cui fornitura è stata interrotta perché gli abitanti non pagavano le bollette. Sperando di rimediare a questa “fatalità”, ogni “cafone” (termine con cui si indicano i contadini analfabeti del paese) firma una misteriosa “carta bianca” portata dal cavalier Pelino, un granduca della milizia del regime fascista, salito al potere alcuni anni prima, la quale si scoprirà essere in realtà l’autorizzazione a togliere l’acqua per l’irrigazione dei campi indirizzandola verso i possedimenti dell’Impresario, un imprenditore legato al regime che ha ottenuto la carica di podestà.

Scoperto l’imbroglio, i contadini cercano di negoziare la situazione, ma vengono brutalmente presi in giro: quando le donne fontamaresi si recano a casa dell’Impresario per tentare di convincerlo a ridar loro l’acqua indispensabile per i loro campi, l’avvocato Don Circostanza si offre come mediatore di un accordo che stabilisce che «tre quarti scorrano nel nuovo letto del fiume, mentre i tre quarti del rimanente nel vecchio, cosicché ognuno abbia tre quarti»; più avanti, di fronte alla pretesa dell’Impresario di aver in usufrutto l’acqua per 50 anni, l’avvocato suggerisce di «ridurre il termine a soli 10 lustri».

Fatti:

In questi ultimi 50 anni (non voglio andare più dietro nel tempo ma la musica sarebbe uguale…I Savoia hanno conquistato il Sud e di conseguenza nell’immediato lo hanno anche depredato), emerge che la spesa pubblica corrente è per i due terzi fatta nelle Regioni del Centro Nord e la restante nelle regioni meridionali.

Cosa significa che ad esempio nella sanità a parità di abitanti la Campania presenta circa 14-15.000 mila dipendenti in meno del Veneto, nei servizi scolastici “scuola dell’obbligo” il tempo pieno è garantito per oltre il 60% nelle scuole del Centro Nord nel Sud non si supera il 20%. Gli asili nido attivi sono presenti per l’80-85% al Centro Nord al Sud sono delle rarità.

E’ accaduto lo stesso per le infrastrutture quelle già realizzate non quelle promesse. Ad Esempio l’alta velocità si snoda per 82% nelle regioni del Centro Nord, la rete autostradale è oggi presente per il 76% al Centro Nord (due regioni meridionali non presentano autostrade la Sardegna e la Basilicata). Lo stesso sta accadendo con le infrastrutture di telecomunicazione, la fibra (parliamo di cose già realizzate). I cantieri non si sono aperti prima a Palermo o a Taranto, non si aperti prima a Bari o a Matera ma si sono aperti prima a Torino, Milano, Bologna, Venezia,. Oggi dato 100 chilometri di rete in fibra il 70% è realizzato e funzionante al Centro Nord.

Oltre il 70% della spese corrente dello stato va da sempre alle Regioni del Centro Nord, lo stesso dicasi per gli investimenti infrastrutturali. Questi dati sono verificabili da i dati della Ragioneria dello Stato (https://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/ricerca/risultato.htm) per sanità, scuola, ecc.

La spesa pubblica corrente e gli investimenti infrastrutturali sono la base del gettito fiscale primario per lo Stato. Cosa significa ? Oggi oltre il 70% del gettito fiscale viene dalle Regioni del Centro Nord con l’autonomia differenziata si punta a trattenere i 9/10 del gettito Ires e i 9/10 del gettito iva, in questo modo la spesa pubblica disponibile per le Regioni del Centro Nord passerà a regime dall’attuale 70% all’85%.

FONTAMARA si ripete: i primi due terzi della spesa pubblica al Centro Nord, i secondi due terzi al Sud quello che rimane sempre al Centro Nord.

Le Leggi speciali per lo sviluppo del Mezzogiorno, i Fondi Europei, sono stati uno strumento per nascondere gli squilibri strutturali e nascondere le vere politiche economiche che di fatto hanno coltivato la desertificazione del Mezzogiorno.

L’autonomia differenziata nasce non per aumentare la responsabilità delle singole regioni in alcuni ambiti ma per favorire le Regioni che di fatto assorbono oltre dei due terzi della ricchezza nazionale. E’ un nuovo colonialismo a di scapito delle Regioni mezzogiorno.

Davide Della Porta