“Amate liberamente”. E’ il messaggio lanciato da Big Mama sul palco dell’Ariston nella seconda serata del festival di Sanremo. “Dedico questa esibizione alla comunità queer” ripete con orgoglio nel suo vestito rosso e nero, dark lady, cappuccetto rosso, suora e insieme eroina di un film fantasy, più elegante che mai. Un cappuccio nero le copre anche il capo, con una gonna che lascia il posto a metà canzone a un sexy corpetto nero e ai collant rossi con le scritte ‘Queer’ e ‘Revolution’ ancora a ribadire l’orgoglio del suo corpo e delle sue forme, quelle stesse con cui può permettersi anche il lusso di giocare, autoironica come poche, ancheggiando in maniera sensuale e conquistando tutti. Entra sul palco mimando il gesto della vagina e si grida allo scandalo. Lei che rivendica di essere “grassa, rapper, donna e queer: le ho tutte”, scelta lo scorso anno come madrina al Pride di Avellino, sempre in prima linea nella battaglia per i diritti. Marianna, in gara con il codice 09, si conferma autentico animale da palcoscenico, perfettamente a suo agio, esuberante e giocosa, spontanea e irresistibile. A presentarla il Tre con Amadeus e Giorgia, nel segno della formula scelta per questa serata che vuole i cantanti in gara presentati dai loro stessi colleghi.
Il messaggio della canzone conserva intatta la sua forza e lei sa interrpretarla con convinzione, “La rabbia non ti basta…È facile distruggere i più fragili. Colpire e poi affondare chi è solo” grida Marianna. E i ritmi dance che entrano nella testa e candidano il brano a vera hit, rendono ancora più intense le parole, nelle quali ciascuno di noi può ritrovare proprie debolezze, quel momento della vita in cui avevamo voglia di nasconderci e pensavamo che mai nulla sarebbe cambiato. E, invece, “Guarda me. Ora sono un’altra” ripete con grinta Marianna e ci ricorda che è possibile rinascere se si ha la forza di credere in sè stessi. Infine, l’ennesimo siparietto con il dono dei fiori al direttore d’orchestra per ricevere in cambio una scopa nel segno del Fantasanremo. Ai microfoni di Gino Castaldo e Ema Stocholma racconta di essersi divertita “Pure troppo. Ci ho preso gusto” e confessa di non vedere l’ora di che arrivi la serata dei duetti che le vedranno interpretare Lady Marmalade con La Nina, Gaia e Sissi. E sul girl power spiega che “Non me lo ha insegnato nessuno. E’ una forza che mi arriva da dentro poichè troppe volte mi hanno messo in piedi in testa e ho dovuto far valere i miei diritti”.
Un’artista che dimostra di essere più forte di polemiche e provocazioni. Nel pomeriggio la notizia dell’avvio di una procedura disciplinare nei confronti di un giornalista della tv pubblica, accusato di body shaming per aver commentato l’abito scelto da BigMama per la serata inaugurale del Festival di Sanremo 2024. L’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio “appena appresa la notizia del tweet denigratorio nel confronti di una artista in gara, ha chiesto alla Direzione Organizzazione Risorse Umane della Rai di aprire un provvedimento disciplinare nei confronti di un giornalista per body shaming”. Così come in tanti avevano trovato di pessimo gusto il meme di Striscia La Notizia su BigMama che l’accostava a Ursula de “La Sirenetta”. Da parte sua Bigmama ha replicato in un’intervista a La Stampa “Le battute satiriche sul mio aspetto fisico fanno male ma io sono iconica come lei, voi no”