Bilanci, Regioni più “virtuose” nel contenimento della spesa

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Regioni centri di potere, carrozzoni politici, poltronifici: tutto vero, nella storia di questi enti che hanno sempre rappresentato il buono e il pessimo della politica italiana.

Ma i tempi stanno segnando un cambiamento di rotta, secondo quanto emerge dalla relazione della Corte dei conti “sulla gestione finanziaria delle Regioni e Province autonome”. Nella lente dei magistrati contabili la capacità di contenimento della spesa ma allo stesso tempo della programmazione territoriale capace di creare nuove prospettive in termini di sviluppo, pur in un periodo di grave crisi nei settori economici e produttivi.

Nel biennio 2021-2022 la Corte dei conti ha individuato un contenimento della spesa, a partire dalla spesa per il personale, escludendo quello sanitario. Così i magistrati: “E’ stato rilevante lo sforzo realizzato da Regioni e Province autonome per il contenimento della spesa nel biennio 2021-2022, malgrado le impreviste difficoltà legate al forte rialzo dei prezzi energetici e alle nuove spinte inflazionistiche, che si sono aggiunte allo choc pandemico del 2020”.

Il debito complessivo, in calo di quasi il 4% sul 2019, si attesta a 40,7 miliardi di euro nel 2021, con un’esposizione che registra valori più rilevanti per Lazio, Piemonte, Campania e Sicilia.

Altro aspetto segnalato: “Nella composizione della spesa corrente incidono maggiormente gli oltre 130 miliardi di spesa per la missione 13 (Salute), costituiti in gran parte da trasferimenti alle aziende per il Servizio sanitario. La spesa sanitaria ha riportato, nel 2020, un maggiore incremento nelle Regioni a statuto ordinario rispetto a quelle a statuto speciale, con una dinamica che si inverte nel 2021”.