“Camera Commercio Irpinia-Sannio ostaggio di cattiva politica, aree interne penalizzate”

0
341

“La penosa telenovela della Camera di Commercio Irpinia-Sannio continua, offrendo il peggio di sé. Un ente pubblico, che dovrebbe rappresentare interessi economici generali di un territorio e dare risposte ai problemi delle categorie produttive, invece è sempre più ostaggio della politica, della cattiva politica, e di giochi di potere di determinati ambienti, che occupano le istituzioni e penalizzano la comunità locale”.

L’associazione consumatori irpini denuncia la condizione di stallo dell’ente camerale, non solo, anche il riproporsi di “divisioni, conflittualità strumentali tra le sigle dei diversi comparti, distruttive ambizioni personali dei soliti noti e tanta improvvisazione, che hanno determinato l’illegittimo scioglimento degli organismi di governo della Camera di commercio”.

Il commissario pro-tempore, Girolamo Pettrone, ex direttore di Confindustria Salerno ed ex commissario della Camera di Commercio Napoli viene giudicato  “non solo indisponibile al dialogo con il territorio, ma travalica i limiti istituzionali dell’esercizio della sua funzione, svolgendo attività che vanno ben oltre l’ordinaria amministrazione, della quale dovrebbe statutariamente occuparsi, preparando il terreno per l’elezione di nuovi organismi, seguendo le “regole del gioco”. Al contrario, si assumono decisioni dannose per le imprese irpine e sannite, come l’aumento del 20% dei diritti camerali, che non trova giustificazione alcuna in eventuali ragioni di bilancio e rispetto alla quale le associazioni di categoria si sono espresse in maniera contraria, con una precisa deliberazione dell’ultimo consiglio camerale in carica, restando inascoltate”.

L’associazione contesta una serie di decisioni interne che andrebbero ulteriormente a gravare sulla già precaria situazione,  a danno delle aree interne, “che rischiano di essere depauperate delle proprie risorse. Ad essere danneggiate sono innanzitutto le imprese, le associazioni di categoria e gli stessi cittadini.

E’ tempo, quindi, – concludono i consumatori – che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità, senza infingimenti e reticenze, così come è necessario voltare decisamente pagina anche sui territori, per evitare gli errori del passato, per i quali oggi si paga un caro prezzo, errori interni alle categorie, di chi ha svolto ruoli apicali, non spendendosi per la comunità, ma favorendo le attuali incursioni, e dei burocrati di turno dell’ente, che hanno lasciato soltanto macerie, con le loro forzature, funzionali ai disegni di occupazione della Camera di Commercio”.