Carcere Avellino, Sappe: “Basta aggressioni, chiediamo il potenziamento dell’organico”

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Criticità nel carcere di Bellizzi irpino,   stamattina  lunga e affollata manifestazione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) davanti al piazzale del carcere di Avellino per denunciare le gravi difficoltà  del personale di polizia penitenziaria in servizio e  mettere in  rilievo le problematiche ormai radicate  dell’istituto di pena del capoluogo irpino.

Il Sappe è qui oggi per protestare contro un’amministrazione che è completamente assente – afferma il Segretario Generale Donato Capece – vogliamo il ripristino dei diritti e della legalità. Basta aggressioni alla polizia penitenziaria. Dobbiamo potenziare l’organico e riprenderci la sicurezza. A causa della mancanza di personale, gli agenti sono costretti a svolgere 16 ore di lavoro continuo obbligatorie”.

Per contrastare la carenza di organico, ieri il provveditore regionale Lucia Castellano ha disposto una mobilità interna regionale in servizio di missione di personale dei ruoli agenti/assistenti e sovrintendenti per nove unità da assegnare temporaneamente. Un provvedimento che arriva dopo le continue denunce dei sindacati che, tuttavia, ribadiscono quanto questo rappresenti un’azione insufficiente a risolvere le problematiche attuali.

“C’è stato un piccolo segnale da parte dell’amministrazione regionale penitenziaria ma non basta se teniamo conto della carenza della pianta organica del carcere di Avellino – dichiara Tiziana Guacci, segretario regionale del SAPPE – siamo a meno 100 unità. Le 9 unità assegnate sono insufficienti rispetto alle criticità che ci sono in questo momento. Più volte abbiamo richiesto l’integrazione attraverso lo scorrimento in graduatoria o, come alternativa, il ripristino della legalità all’interno dell’istituto attraverso l’intervento del gruppo operativo mobile perché sembra di essere in una giungla, c’è caos, un’apertura indiscriminata dei detenuti, il personale ha paura e teme per la propria incolumità fisica e psichica. Abbiamo bisogno dell’intervento del Ministro e del sottosegretario alla giustizia per risposte concrete. Basterebbe un comandante titolare stabile per il ripristino dell’area sicurezza nell’istituto e non di continue alternanze. L’amministrazione deve avere il coraggio di liberare il posto in pianta organica per restituire dignità al personale” conclude.