Caso Novolegno, il punto della CGIL

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Dopo lo sciopero di 8 ore sui tre turni di ieri e i tavoli in Prefettura, la vertenza Novolegno si sposterà al MISE. Riteniamo fondamentale che questa diventi una questione di peso nazionale: sono in gioco 116 dipendenti, le loro famiglie, l’intero indotto dell’azienda e la desertificazione della zona industriale della Valle del Sabato. Per questo motivo i lavoratori continueranno la lotta facendo 2 ore di sciopero alla fine di ogni turno.

In queste ore molti stanno provando a costruire una contrapposizione fra lavoro e ambiente: noi pensiamo che le battaglie siano collegate. In questi 40 anni il gruppo Fantoni ha preso finanziamenti, non ha mai realmente investito in Irpinia mentre ha fatto ingenti investimenti negli stabilimenti del Nord e Esteri, non ha voluto sostenere riconversioni, nuove produzioni e ammodernamento degli impianti ed ora minaccia di chiudere lo stabilimento. Lo fa andandosene senza accompagnare gradualmente i lavoratori attivando gli ammortizzatori e senza porsi il problema sociale dell’area in cui l’azienda verte. Noi diciamo che questo atteggiamento è intollerabile per i lavoratori e per il territorio e che metteremo in campo ogni azione possibile per far riconsiderare la chiusura della Novolegno da parte del gruppo Fantoni. Vogliamo una vera trattativa che tuteli lavoro e ambiente.

Comunicato Stampa – CGIL Avellino