Catena di comando poco chiara

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Le drammatiche vicende di queste settimane hanno dimostrato che, soprattutto nelle situazioni di emergenza, ci sono disfunzioni e confusione nella catena istituzionale di comando del nostro Paese. Soprattutto nei primissimi giorni abbiamo assistito, tra sindaci e governatori, a veri e propri balletti di dichiarazioni ispirate solo da egoismi particolari, quando non da ragioni di partito. E ci sono stati anche provvedimenti presi in assoluta autonomia. Questi atteggiamenti possono ingenerare confusione e caos nella accettazione collettiva che è una precisa condizione, diminuendo l’efficacia delle decisioni. Questo esito può dimostrarsi di estremo danno soprattutto quando, come ora, si tratta di esperienze purtroppo nuove. E si cerca di guadagnare tempo nel tentativo di rallentare la propagazione dell’epidemia.

Anche i comportamenti di alcune delle forze di opposizione non sono certo stati esemplari. Nelle circostanze attuali, avrebbero dovuto dimostrare la loro lealtà istituzionale verso il Paese. E limitare perciò alle sedi riservate di confronto i loro distinguo o le eventuali manifestazioni di dissenso. Senza rompere il fronte comune necessario per infondere fiducia ai cittadini, sotto pressione anche psicologica. E invece abbiamo sentito affermazioni e registrato comportamenti fortemente contrastanti. La Meloni, prima aveva dichiarato la propria disponibilità a fare la sua parte e poi – per ragioni di concorrenza all’interno del centrodestra – si è fatta risucchiare dall’estremismo leghista. E Salvini ha continuato nel suo subdolo gioco, dimostrandosi restio a interrompere per il tempo necessario la lotta senza quartiere a Conte e al suo esecutivo. Mentre il governo prendeva le sue decisioni, il governatore leghista della Lombardia Fontana chiedeva pubblicamente misure più severe rispetto a quelle adottate. E quello del Veneto, Zaia, anche lui leghista, si lamentava invece per l’eccessiva severità delle stesse, salvo negli ultimi giorni allinearsi alla richiesta salviniana di misure ancora più stringenti! La nomina d Bertolaso (dalle indubbie capacità) a consulente di Fontana, per le sue modalità è sembrata in polemica con le scelte nazionali. Poi le improvvise dichiarazioni di qualche ministro, come quello dello Sport sul campionato di calcio. E i sospetti su fughe di notizie riservate da ambienti governativi. Lo stesso ridimensionamento, negli ultimi anni, della Protezione civile si è purtroppo rivelato un fatto negativo. E non è facile comprendere quali siano state le ragioni che hanno spinto l’esecutivo a prendere le misure restrittive con provvedimenti del governo (che non potrebbero derogare alle leggi vigenti) e non con atti del Commissario per l’emergenza Borrelli, le cui ordinanze possono essere anche “in deroga a qualsiasi disposizione vigente”. Il rischio è perciò di un panorama politico-istituzionale poco credibile agli occhi del cittadino comune! Panorama che risente del tradizionale spirito partigiano e anarcoide del popolo italiano, sempre pronto a difendere comunque i propri beniamini, anche quando hanno torto. E che non poteva fare eccezione neppure stavolta!

Sarebbe tuttavia da ciechi addossare l’intera responsabilità alle insoddisfacenti caratteristiche personali della maggior parte degli esponenti politici! C’è infatti un problema di chi fa cosa, cioè di competenze non chiare – o non chiarite- che risale alle radici stesse del nostro ordinamento, su su fino alla stessa Costituzione. Il succedersi anche di riforme costituzionali non ben meditate ha portato a forti oscillazioni nella attribuzione di competenze tra il centro e le regioni. E la cattiva prova data da queste ultime ha prodotto rapidi dietro-front, con sospetti e incomprensioni tra “statalisti” e “autonomisti”. E accresciuto perciò la confusione interpretativa, che ha richiesto ripetuti interventi della Corte costituzionale.

Questo stato di cose, soprattutto in condizioni di emergenza nazionale, può provocare grandi danni e gravissimi ritardi! Perciò, una volta passata la buriana, faranno bene il premier e le forze politiche a mettere mano agli aspetti più critici evidenziati da questa emergenza senza precedenti!

di Erio Matteo