Centrodestra, candidato sindaco di campo o di convenienza politica? Si stringe sui nomi, ma le incognite restano

Il vento che sferza il Bel Paese spira completamente a destra e non sfruttare questa occasione anche nel capoluogo irpino sarebbe, per la coalizione di centrodestra, un errore madornale. D'altronde manca l'appuntamento del ballottaggio da 14 anni

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di Alessio Capone

Si apre la seconda e decisiva fase del percorso che porterà il Centrodestra verso le elezioni amministrative di Avellino del prossimo anno. Nella serata di lunedì, presso la sede di Fratelli d’Italia, si sono riuniti i vertici cittadini e provinciali di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Dc con Rotondi, dell’associazione Primavera Meridionale e dei parlamentari di collegio.

L’incontro ha visto la partecipazione di Angelo Antonio D’Agostino, di fatto dirigente nazionale di Forza Italia, ma secondo le ultime indiscrezioni in orbita leghista, e Livio Petitto, capogruppo in consiglio regionale di Moderati e Riformisti. In altre parole, il fronte pro-Festa.

Al centro di ogni discussione c’è stata, e c’è, la linea politica da adottare in vista dell’imminente campagna elettorale. Scartata anche l’ipotesi di posticipo della scelta all’indomani del congresso provinciale di Fratelli d’Italia, che si terrà tra poco più di un mese, tempo che potrebbe essere fatale e avvantaggiare la concorrenza del campo largo.

Non c’è stato nessun accordo, ma non ci si attendeva altro. La vera incognita è la moltitudine di punti di vista sul possibile accordo con il sindaco avellinese. La presenza dell’ex Pd e del primo cittadino di Montefalcione, con la mediazione di Rotondi, è sintomo di una discussione ancora in corso, al netto delle smentite di sorta. E l’assoluto veto di Forza Italia, disposti a correre anche da soli se si dovesse concretizzare un avvicinamento con Festa.

Restano i nomi del giornalista del Tgr Rino Genovese, del notaio Pellegrino D’Amore e del vicecommissario cittadino del partito della fiamma Giovanni D’Ercole. Emblematici dell’incognita che aleggia sul centrodestra cittadino. Scelta identitaria o civica? Di campo o di convenienza politica? I discorsi sono ancora totalmente aperti e solo una fuga in avanti del civico sindaco di Avellino, con una eventuale apertura o chiusura, potrebbe davvero accelerare le “trattative” e mettere a tacere le ambiguità di posizionamento che emergono fin troppo spesso.

Il vento che sferza il Bel Paese spira completamente a destra e non sfruttare questa occasione anche nel capoluogo irpino sarebbe, per la coalizione di centrodestra, un errore madornale. D’altronde manca l’appuntamento del ballottaggio da 14 anni.