Con la “Carta di Matera” il Sud rivendica il suo ruolo Euromediterraneo

Firmato il documento tra circa cinquanta tra Comuni e associazioni. Il presidente Svimar, Rosa: il documento sarà sottoposto all'attenzione dei presidenti delle Regioni del Mezzogiorno, dei candidati al Parlamento europeo e consegnato nelle mani di Mattarella e Meloni

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Un Sud protagonista del percorso di sviluppo e delle dinamiche politiche, economiche e
sociali del Paese, che propone un’Italia diversa da quella che il decreto legge
sull’autonomia differenziata vorrebbe disegnare.
Con questo scopo circa cinquanta tra Comuni e associazioni provenienti dalle regioni del
Mezzogiorno, su iniziativa dele con la collaborazione del
Comune di Matera, hanno firmato un documento unitario che costituisce il punto di
partenza per aprire il dibattito sul futuro dell’Italia che tenga insieme le diverse esigenze
dei territori senza accrescerne i divari competitivi.

L’incontro che si è svolto nel pomeriggio di venerdì 1 marzo nella sala conferenze della
Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera, ha visto la partecipazione di numerosi
sottoscrittori del documento che è stato approvato, tra gli altri, anche dall’Arcivescovo di
Matera-Irsina e Tricarico, Monsignor Giuseppe Caiazzo.
Il documento sollecita una riforma organica del Titolo V della Costituzione attraverso i
meccanismi previsti per le leggi di revisione della Carta e ribadisce la vocazione
Euromediterranea del Mezzogiorno, avamposto del Paese verso i territori del Nord Africa,
dei Balcani, della Grecia, della Turchia e del Medio Oriente.

L’idea di fondo è quella di spingere le Regioni del Sud Italia a sforzarsi di elaborare
politiche di sviluppo comuni, a rafforzare le proprie relazioni per integrare e rendere
competitivi i propri sistemi economici valorizzando quella coesione territoriale
interregionale che sul piano sociale è già molto forte e identitaria.
“Il nostro obiettivo – spiega il presidente del Circolo La Scaletta Paolo Emilio Stasi – non è
quello di esprimere doglianze. Quello dell’autonomia differenziata è un decreto legge che
penalizza il Sud e non serve al Nord perché non consente una crescita organica del
Paese. Siamo convinti che una riforma del Titolo V della Costituzione sia il modo migliore
per affrontare in modo razionale l’assetto amministrativo dello Stato per affrontare le
nuove sfide internazionali. Mi piacerebbe che questo documento possa essere ricordato
come la ‘Carta di Matera per un nuovo ruolo Euromediterraneo del Sud’ ed è nostra
intenzione coinvolgere nel dibattito anche Regioni e Comuni del Nord perché bisogna
riaffermare l’idea che l’Italia non è fatta di punti cardinali ma di territori differenti ma uniti
da storia e cultura comuni”.


“Dalla Città dei Sassi – è il commento di Giacomo Rosa, presidente dell’associazione
Svimar che ha promosso la creazione del coordinamento – e dalla Capitale europea della
Cultura del 2019 è nata una nuova speranza per il Mezzogiorno d’Italia. Il documento
firmato, a cui hanno chiesto di aderire altri comuni ed associazioni del Sud a
testimonianza della crescita del movimento, sarà sottoposto all’attenzione dei Presidenti
delle Regioni del Mezzogiorno, ai candidati al Parlamento europeo e sarà consegnato
nelle mani del Presidente della Repubblica e della Presidente del Consiglio”.
Nelle prossime settimane sono già in programma altri incontri per allargare il consenso sul
documento approvato in diversi comuni del Mezzogiorno.