“Concertone”: ora l’assessore si dimetta

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Il caso cosiddetto del “Concertone” sta infiammando la polemica cittadina coinvolgendo Istituzioni, informazione e poteri politici. Chiarisco subito: il successo della manifestazione è un dato acclarato. La notevole partecipazione è nei fatti.

Il problema che si pone è di tutto altro ordine. Si tratta di capire, cioè, se nell’affidamento burocratico  della manifestazione siano stati rispettati i canoni della legalità e della trasparenza.

Il fatto non si può esaurire nel dibattito velenoso in atto tra chi accusa e chi si difende. A mio avviso deve essere la Magistratura, trattandosi di eventuale sperpero  di danaro pubblico, e sulla base delle denunce fatte, a chiarire se vi sono estremi di reato e agire di conseguenza.

Diverso è il discorso politico. Da tempo l’uomo solo al comando, il sindaco Gianluca Festa,  campione di populismo casereccio, fa tutto e il contrario di tutto. Agli annunci infatti non seguono atti concreti.

Così per il caso Dogana, Tunnel, Centro autismo ecc. Non tutti gli avellinesi hanno l’anello al naso e così  ipotizzano che il gran botto dell’inaugurazione delle opere incomplete avverrà alla vigilia del prossimo turno amministrativo. Egli si avvia così in pompa magna a sicura rielezione. Naturalmente grazie anche all’inefficienza e all’inesistenza di una opposizione costruttiva.

Per tornare al “Concertone”  e alle vicende che riguardano l’assessore al ramo, Luongo, già protagonista di discutibili vicende nel passato, sarebbe il caso che fino a quando non sarà fatta chiarezza sull’intera vicenda, rassegnasse le dimissioni per consentire agli inquirenti piena libertà di procedimento. Sarebbe anche in questo modo una netta smentita  nei confronti di  coloro che parlano di un comitato di affari in alcune importanti decisioni istituzionali.