“Rischiano di essere drammatiche le conseguenze dell’autonomia differenziata, colpendo istruzione, sanità, salari, in particolare nel Sud“. A sottolinearlo l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare nel corso del confronto al Carcere Borbonico sullo sviluppo industriale dell’Irpinia, a partire dai nodi legati all’Alta capacità e alle fonti energetiche
“Si colpisce il cuore dell’Italia come entità indivisibile che tutela le autonomie anziché dividerle. Così si spezza il paese. Inoltre, il termine ‘autonomia’ è ingannevole. Si rischia di concedere un potere assoluto ai vertici delle regioni e alcune regioni sono i luoghi più burocratici, formalisti e opachi”
Non ha dubbi De Magistris “Senza i meridionali, l’Italia non esisterebbe e non sarebbe mai esistita. Basti pensare al forte contributo fiscale del Sud. Hanno accumulato ricchezze anche grazie ai tanti meridionali, soprattutto giovani, e ora non vogliono ridistribuirle come previsto dalla Costituzione. Crescono la concentrazione di ricchezza tra i più ricchi e la povertà tra i più poveri.”
E sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “Sono passati oltre due anni e il popolo non ha ancora visto nulla. Il PNRR ha perso il suo spirito originario legato alla riconversione ecologica, al contrasto al dissesto idrogeologico, al risanamento delle disuguaglianze, Ma in questo modo rischiamo di perdere l’opportunità strategica offerta dall’Europa. Sta diventando, invece, strumento per finanziare opere che altrimenti non si potrebbero finanziare”. Spiega come “C’è una disattenzione sui processi industriali. Siamo di fronte al rischio di una neocolonizzazione del Sud. Il Nord ha bisogno dei nostri giovani, in particolare nell’industria di nuova generazione e della nostra energia. Ecco perchè metteranno mano al Mezzogiorno. Proveranno a comprarci per qualche spicciolo, e ci riusciranno con qualche sindaco che accetterà gli spiccioli di multinazionali o assisteremo a un patto tra classi dirigente del Sud e governo a trazione centronordista. Mi auguro che ci sia una presa di coscienza del popolo nelle lotte alle mafie e all’emergenza ambientale. Altrimenti non si andrà da nessuna parte”. Non risparmia critiche al governo “La riforma degli appalti con un affidamento diretto quasi totale e la cancellazione dei controlli della Corte dei Conti suscitano non poche preoccupazioni. Il popolo non vede i benefici di queste azioni, mentre il sistema criminale ne trae vantaggio.”
Inevitabile il riferimento anche alle amministrative in cui “Unione Popolare” potrebbe giocare un ruolo decisivo “Prima di comprendere con chi stare, è necessario che Unione Popolare si radichi sul territorio. Dobbiamo acquistare una nostra credibilità”
A confrontarsi con De Magistris Rossella Iacobucci, Paride Ferraro, Giulia Pedoto e Luigi Caputo.