Dimensionamento scuole, il Consiglio di stato smentisce il Tar

Congelata la sospensiva concessa dal Tribunale Regionale

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Nuovo colpo di scena nella disputa legata al dimensionamento  tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, circa il dimensionamento scolastico. La scorsa settimana la decisione del TAR della Campania che ha sospeso l’attuazione delle direttive ministeriali. La sospensione è stata pero’ congelata dal Ministro attraverso un ricorso urgente al Consiglio di Stato.

Il prossimo 21 novembre la Corte Costituzionale sarà chiamata a dirimere la questione. Il Consiglio di Stato si pronuncerà nuovamente il 28 novembre, dopo aver raccolto le indicazioni della Corte.

A determinare la decisione del Consiglio di Stato il “periculum in mora” cioè l’estensione del perimetro di applicabilità della pronuncia del Tar della Campania, favorevole alla Regione, anche ad altre realtà regionali. Gli avvocati chiedevano di stabilire prima di tutto “l’incompetenza del giudice che ha concesso la misura cautelare” stabilendo, inoltre, che la sede non doveva essere Tar della Campania, ma il Tar Lazio.  Si sottolineava, inoltre, come “la decisione appellata, se non immediatamente riformata, determinerà effetti irreversibili sull’intera procedura amministrativa che ha come obiettivo finale e fondamentale l’avvio dell’anno scolastico 2024/2025” e “a livello nazionale”.

Nel ricorso presentato dallo Stato si ribadisce che “in caso di incremento del numero di posti assegnati alla Regione Campania, i Ministeri appellanti sarebbero costretti a rimodulare in diminuzione il numero di dirigenti e direttori assegnato a tutte le altre Regioni italiane con il sicuro effetto, quindi, di non riuscire a coprire l’effettivo fabbisogno di personale nelle altre Regioni e, perciò, sull’intero territorio nazionale; circostanza che, evidentemente, pregiudicherebbe gravemente il regolare avvio dello stesso anno scolastico 2024/2025”.

E ancora: “Il provvedimento adottato dal Tar della Campania rischia finanche di pregiudicare l’attuazione degli impegni assunti dall’Italia in sede sovranazionale con l’adozione del Pnrr”