Concorso docenti, domani il presidio presso la prefettura di Avellino: “Troppe incertezze”

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Si mobilitano gli aspiranti docenti irpini. Domani, alle 10.30, si ritroveranno presso la prefettura di Avellino per manifestare la loro rabbia verso chi nel governo dovrebbe dare certezze sul concorso di accesso all’insegnamento e che invece abbandona migliaia di giovani disoccupati e precari nella più profonda incertezza. “Aspettavamo il concorso per questo autunno – spiega Stefano Iannillo di Soma- Solidarietà e Mutualismo – per questo, insieme all’FLC e l’ARCI, abbiamo organizzato un gruppo di cooperazione e preparazione collettiva verso il concorso che ha avuto più di 50 partecipanti. Siamo a Novembre e ancora non abbiamo una data. Sembrerebbe che venga messo in discussione il modello FIT approvato solo l’anno prossimo e non sappiamo se si andrà verso un nuovo TFA o un concorso a cattedra. Siamo stanchi di questa situazione, per questo il 7 novembre insieme a tante altre città in Italia abbiamo deciso di farci sentire con una mobilitazione”. A ribadire la necessità di organizzare una mobilitazione in questo frangente di profonda incertezza è Erika Picariello, segretaria FLC-CGIL Avellino ” Come sindacato siamo vicini a quanti oggi desiderano accedere alla professione di insegnante e condividiamo la loro inquietudine rispetto a quello che sta succedendo. Le anticipazioni sul Def, per quanto migliorative rispetto al sistema Fit regolamentato dalla Buona Scuola, non ci tranquillizzano. Modificare il sistema di reclutamento senza modificare gli indici di calcolo degli organici, ampliando la pianta organica, e’ un’operazione conservatrice. Il ministro ci riporta ad un passato solo apparentemente aureo ma dichiara ancheche non ci sono risorse. Il governo sceglie una comoda scorciatoia per strappare consenso ai docenti evitando di dire pero’ quale sia il progetto per la scuola pubblica statale. E’ per questo, per la tutela dell’istruzione pubblica statale, della qualita’ della nostra scuola a partire dal reclutamento che sosteniamo e promuoviamo questo presidio: non si può continuare a giocare sul perno principale del futuro del nostro paese”.