Donne in dialogo nella Chiesa di Napoli, la sfida di Adriana Valerio

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Pensare al femminile, secondo una linea di pensiero, un modo di sentire, che non è mai banale, stratificato ed appiattito sui luoghi comuni, ma che segue, nella maggior parte dei casi, il moto ondulante e suadente del pensiero divergente, creativo, capace di trovare soluzioni originali, innovative, a problemi apparentemente insolubili. Questo il filo rosso della trasmissione di Tv 2000: “In cammino”, che ha visto, come protagoniste, la teologa Adriana Valerio e la filosofa Ester Basile. Due donne che vantano un curriculum di assoluto rilievo, di respiro internazionale. Adriana Valerio è una storica e teologa italiana. Da più di trent’anni impegnata nel reperire fonti e testimonianze per la ricostruzione della memoria delle donne nella storia del cristianesimo. Tra le prime italiane laureate in teologia, ha posto, alla fine degli anni ’80, la questione della storia dell’esegesi femminile, divenendo una delle più riconosciute esperte nel campo. È autrice di numerosi saggi e ha tenuto conferenze in Italia e all’estero (Svizzera, Germania, Belgio, Svezia, Spagna, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Austria, Cuba). Tra i suoi innumerevoli testi, ricordiamo “La questione femminile nei secoli X-XII” – Una rilettura storica di alcune esperienze in Campania”, “Cristianesimo al femminile. Donne protagoniste nella storia delle Chiese”, “Domenica da Paradiso. Profezia e politica di una mistica del Rinascimento”, “Girolamo Savonarola, Fede e speranza di un profeta”, introduzione, traduzione e note di Adriana Valerio, “I Luoghi della Memoria. Istituti Religiosi Femminili a Napoli dal IV al XVI secolo”, “Madri del Concilio. Ventitré donne al Vaticano II”, “Le ribelli di Dio. Donne e Bibbia tra mito e storia”, fino ad arrivare al recente “Eretiche, donne che riflettono, osano, resistono”- edito dal Mulino (2022). Esther Basile è una filosofa, giornalista e poetessa, da sempre impegnata in politica e nel sociale. Ha militato prima nella FGCI – Federazione Giovanile Comunisti Italiani e poi nel PCI – Partito Comunista Italiano. Ha fatto parte dell’associazione “Emily”, ed ha presieduto la Consulta della Regione Campania per le Pari Opportunità. Lavora presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, presiede l’associazione “Eleonora Pimentel Fonseca de Leon”.

È, inoltre, ideatrice del Festival della letteratura al femminile “Alchimie e linguaggi di donne” e curatrice del progetto “La Tela del Mediterraneo”. Autrice anch’essa di molteplici testi, citiamo solo “Oriana Fallaci – indomabile”, “Immagini”, “Anna Maria Ortese”, “Il giacobino del Monte di Dio: Gerardo Marotta”, fino ad arrivare all’ultimo: “Sinfonia a tre voci: Dacia Maraini, Elsa Morante, Anna Maria Ortese”- pubblicato da Homo Scrivens, nel 2023. L’input è stato dato dal sito “Donne in dialogo nella Chiesa di Napoli”, meravigliosa finestra sul mondo femminile, fortemente voluta dal vescovo Mimmo Battaglia. Come viene riportato dal sito stesso «La Chiesa di Napoli vuole dare visibilità alle tante donne che hanno dato e danno un contributo significativo al tessuto culturale e religioso della città, non solo presentando le protagoniste (fondatrici, mistiche, benefattrici, operatrici di carità, artiste, scienziate, filosofe…), ma anche i luoghi che hanno fondato e vissuto (monasteri, educandati, conservatori, ritiri, ospedali, scuole). Il sito, attraverso la presentazioni di libri, di notizie su avvenimenti importanti e la presentazione di itinerari turistico-religiosi, vuole essere uno strumento utile per conoscere e valorizzare l’universo femminile nella nostra città, in dialogo con esponenti di altre fedi e tradizioni». Come ha precisato la teologa Valerio: «Non sono solo donne grandi, sono anche donne comuni che hanno voluto dare un segno di carità. Donne del passato che ci indicano quale strada debba prendere la Chiesa di oggi. Si è data sempre molta rilevanza alla figura maschile, mettendo in ombra le donne.  Da poco tempo, infatti, le figure femminili che hanno contribuito alla crescita socio – culturale, sono state fatte oggetto di studio, di ricerca. Questo è un problema di estrema rilevanza, che investe la cultura nella sua totalità». Pregnante anche l’intervento di Ester Basile: «Se consideriamo solo le strade intitolate a figure femminili, abbiamo una media che va dal 3 al 5 %, solo questo dato  evidenzia delle marginalità storiche che non sono mai state sanate.  Nel corso dei secoli, molte donne hanno inciso, con il loro estro e la loro creatività intelligente, sul tessuto sociale, ma non hanno ancora avuto il loro pieno riconoscimento. Penso a Maria Ortese o a donne come Virginia Wolf,  Teresa D’Avila, personalità straordinarie che, nonostante la marginalizzazione in cui erano costrette, tuttavia sono riuscite a fondare monasteri, a realizzare  ospedali, a creare forme di assistenza sociale, innovative per il loro tempo. Per questo motivo, l’iniziativa d Ariana Valerio di “Donne in dialogo nella Chiesa di Napoli”, mi vede entusiasta. Si tratta di un sito dinamico, in cui vogliamo, sempre di più, dare risalto a queste figure femminili. Con una serie di convegni dedicati alle figure muliebri, abbiamo voluto creare una sorta di “Carta dei diritti delle donne”, che vede anche la presenza della giornalista Giuliana Sgrena. Ancora oggi, vediamo la marginalità di tanti Paesi. Il diritto allo studio, ad esempio, non è garantito in molte zone del mondo. Le donne, dunque, come nel caso dei Paesi in cui vige il regime dei talebani, continuano ad essere discriminate, marginalizzate. Secondo Papa Francesco, la prima ricerca di un equilibrio tra l’uomo e la donna, andrebbe rinvenuta in una relazione corretta con il proprio corpo. Secondo Bergoglio, infatti, si realizzerebbe una nuova forma di paradigma, basata sul concetto di “reciprocità”. E’ proprio questa dicotomia, questo iato profondo, tra l’universo maschile e quello femminile, che dovremmo rimarginare, come una profonda ferita da sanare.

Secondo Valerio, fondamentale sarebbe proprio il concetto profondo di “corresponsabilità”. E’ la compagine di uomini e donne, infatti, a costituire la Chiesa, senza una parte di questo universo, il mondo sarebbe deficitario, incompleto, monco. «In quest’ottica – ha ribadito la teologa – è fondamentale questa “Carta “ di Napoli, considerando che la città partenopea è il crocevia di razze, di tradizioni, di popolazioni. Questa “Carta dei diritti delle donne” è estremamente importante, è fondamentale, per noi, conoscere anche la cultura degli altri, essere anche, qualche volta, “irriverenti”.

Vera Mocella