Elezioni provinciali, Petrozzelli: “Grato al PD per l’opportunità. Attenzione al civismo pronto a diventare trasformismo”

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Manca poco alla celebrazione del rinnovo del consiglio provinciale irpino. Nella corsa a Palazzo Caracciolo l’unica lista di partito è quella presentata dal Partito Democratico. Tra i 12 amministratori che ambiranno ad entrare nel parlamentino dell’ente di Piazza Libertà c’è Claudio Petrozzelli, consigliere comunale di Cesinali e tra le figure più giovani di questa tornata elettorale.

Sei tra le figure più giovani e alla prima candidatura da iscritto al Partito Democratico, soprattutto per un ente così importante. Cosa ti ha spinto a scendere in campo?

«Sono grato al PD per avermi concesso questa opportunità. È un segnale importante quello di dare una possibilità a dei giovani di fare un’esperienza al servizio del partito, soprattutto nel mio caso che da subito ho accolto la proposta di rinnovamento presentata dalla candidatura di Elly Schlein alla segreteria. Ho scelto di mettermi in gioco perché credo di poter offrire un contributo utile ma anche per dimostrare che ci sono nuove energie pronte a intraprendere un percorso per diventare la classe dirigente del futuro».

Saranno moltissimi i comuni irpini chiamati al voto nella prossima primavera, tra i quali anche Avellino. Il Campo Largo inizia a prendere forma, ma ci sono ancora delle distanze da colmare. Pensi che si riuscirà a trovare una quadra entro Natale?

«Non so a che punto sia il dialogo tra le diverse forze in campo ma la fretta di solito è cattiva consigliera, quindi, non alimenterei il gossip del toto nome. È importante che ora si lavori a un programma comune. Il nome arriverà, quelle proposte sono tutte ottime personalità quindi massima fiducia nei confronti di chi sta lavorando a questo progetto doveroso ma non scontato».

La segreteria di via Tagliamento e Rizieri Buonopane sono ufficiosamente “separati in casa”. Una situazione che ha creato non pochi imbarazzi e tensioni al Pd avellinese.

«Eviterei di entrare troppo nel merito di situazioni che non mi competono. Certo, essendo stato uno dei pionieri del campo largo con Laboratorio Irpinia e avendo dato un contributo decisivo per l’elezione del Presidente Buonopane, un po’ sono rimasto deluso da come ha affrontato alcuni passaggi con le forze alleate, così come sono molto critico anche con la direzione intrapresa da Sistema Irpinia. Non mi sorprende la rinuncia alla delega di Noemi Aurisicchio.

Poi è chiaro, senza dubbio chi possiede la tessera del PD deve farlo senza ambiguità; ci sta avere opinioni diverse, è normale in un partito ampio e plurale come il nostro, ma il bene comune deve essere sempre salvaguardato, anche a costo di collidere con aspirazioni personali».

I risultati del 17 saranno determinanti per gli equilibri politici che porteranno il capoluogo al voto? Il centrodestra non si é proprio presentato e sta vivendo un momento di tensione

«Non credo, queste sono le elezioni meno politiche di tutte. Il PD è l’unico partito presente con il proprio simbolo ma il centrodestra è presente. Dirò di più, mi sembra di capire che quasi la totalità delle altre liste sia piena di esponenti riconducibili a quell’area politica.

Chiaro, al netto di candidature nascoste all’ombra di un indistinto civismo per godere dei frutti politici del trasformismo.

Mi sarebbe piaciuto vedere una lista del campo largo; si è scelto un percorso diverso e legittimamente delle forze hanno scelto di non essere della partita. Mi auguro che però possano recarsi al voto più amministratori e amministratrici possibili, perché del non voto potranno giovarne proprio quelli che del trasformismo fanno la propria ragion d’essere».