Fantasmagorie in mostra al Carcere Borbonico, tra echi futuristi e trionfo dell’immaginazione

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Sono gli echi dell’universo futurista a rivivere nella mostra “Fantasmagorie”, di scena al Carcere Borbonico dal 4 fino al 19 agosto, promossa da Provincia e Museo Irpino in collaborazione con Arteuropa e Giorgio Mondadori editore. “Cento le opere in mostra – spiega Enzo Angiuoni – legate a linguaggi e stili differenti ,documentate da un catalogo della Giorgio Mondadori. Protagonisti artisti nazionali e internazionali. Ogni artista è caratterizzato da una proproa cifra stilistica”. E’ Leo Strozzieri a sottolineare come “il contemporaneo è fortemente obbligato ad attraversare la soglia della semioscurità, dovuta da un lato alla mancanza dei lumi della ragione di cui parlavano gli enciclopedisti e dall’altro all’impossibilità di considerare le realtà mondane e la storia sub specie aeternitatis…In questo clima post moderno si materializzano prodotti provocatori da parte di artisti entrati a torto o a ragione nella costellazione della notorietà…”. Così l’arte di Augusto Ambrosone con i suoi “Inconsci cromatismi” e “Vortici esistenziali”, tra atmosfere oniriche e velate, frammenti di visioni, nel segno dell’informale, abbraccia l’universo interiore “nel tentativo di andare al di là del reale, di rappresentare le emozioni che l’uomo ha dentro”. Nel caso di Giovanni Maglio, altro irpino presente alla mostra, ci troviamo di fronte ad una pittura figurativa moderna in cui la natura si colora di rosso, in cui sono le trame di colori a individuare il dato oggettivo in una tensione verso la spiritualità. Nell’arte di Enzo Angiuoni, all’attivo cinquant’anni di carriera artistica, a dominare è la natura del Mediterraneo, riletta nel segno della luce, lo testimoniano opere come “Mediterraneo 2023” e “Rossi e Blu” in cui alla forza dei colori si affiancano simboli e segni dalla grande potenza espressiva. A rappresentare l’Irpinia anche il teorese Nicola Guarino con le sue opere che si fanno finestra che si affaccia su visioni fantastiche. Ci troviamo così di fronte a sensazioni dinamiche che si ottengono dalla scomposizione di un gesto.

Arriva, invece, dal Friuli Giancarlo Caneva con il suo universo onirico che richiama la pittura futurista, all’attivo partecipazioni anche alla Biennale di Venezia. Tra le opere in mostra anche quelle dell’artista finlandese Arla-Hamda Elmi con le sue composizioni colorate e vibranti in cui centrale è l’immaginazione. E’ Carlo Motta, responsabile dei cataloghi d’arte della Giorgio Mondadori, a spiegare come “Il catalogo dell’arte moderna della Giorgio Mondadori nasce nel 1962, siamo giunti al 59esimo numero, ai grandi maestri del Novecento, da Balla e Guttuso, si affianca lo sguardo sugli artisti contemporanei. Il catalogo offre, dunque, uno spaccato dell’attuale panorama dell’arte contemporanea. ‘Fantasmagorie’, frutto di questa esposizione, è l’ultimo catalogo nato dalla collaborazione con Arte e strutture di Caneva. Nel catalogo di novembre presenteremo, poi, un estratto degli artisti inseriti in questa mostra”. Ed è un universo tutto da scoprire quello di Fntasmagorie. Si va dal recupero dei materiali di Paola Arrigoni ai giochi di luce e trasparenza di Paolo Bisighin, dalla Madre Natura di Federico Bonan alle simmetrie asimmetriche di Paola Bradamante, dalle metamorfosi sperimentali di Rosa Spina ai paesaggi dell’anima di Giovanni Toniatti Giacometti, dalle tele, segni e simboli che galleggiano sullo sfondo nero di Laura Zilocchi  all’intensità del Charlie Chaplin di Nevio Zorzetto, dal senso di disorientamento delle opere di Stefania Basso alla riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo e della donna che traspare nelle Bagnanti di Alda Boscaro, dai volti che trasmettono la complessità dell’esere umano di Ferruccio Franz alla fusione di acqua, terra e fuoco di Carla Galli Morandi