Fermiamoli

0
2397

Fermiamoli. Ora e subito. Prima che sia troppo tardi. La città ha cambiato pelle e la criminalità avanza tra una indifferenza preoccupante. Bombe, mitra appartengono al linguaggio della barbarie che da tempo cova sotto la cenere. Racket, usura, interessi, talvolta compromessi con il consenso elettorale, irrompono nella città onesta determinando un clima di paura, di insicurezza, privandola di quella legalità che difficilmente fa breccia. E’ inutile fingere. Le zone d’ombra hanno nomi e cognomi. Si sa chi delinque, si conoscono i terreni su cui agiscono. Si spiegano con le improvvise ricchezze legate al malaffare, fra cui la speculazione edilizia. Nelle sterminate praterie del malaffare Istituzioni, Magistratura e Forze dell’ordine si muovono con grande difficoltà. E’ l’omertà che non aiuta, a volte per paura, spesso per complicità. Il “tutto sotto controllo” è solo uno spot oggi poco davvero rassicurante, quando invece esplodono le bombe o si fa uso di armi sofisticate adoperate nelle zone di guerra. A tutto questo la politica non è estranea. Indossa gli abiti del perbenismo, garantisce il peggio, talvolta usando linguaggio e comportamenti che raggiungono la pancia della sottocultura. E’ questa l’altra faccia di una medaglia che penalizza Avellino. Da anni abbiamo la consapevolezza della fragilità del nostro territorio prigioniero della periferia metropolitana e dei clan operanti nel Salernitano. Abbiamo detto, hanno detto, mai abbassare la guardia, Ci sono invasioni quotidiane che agiscono con la complicità della malavita locale. I fatti ci dicono che l’equilibrio tra i capetti locali si è rotto. E’ il momento del coraggio, Di cacciare dal tempio i nemici della comunità. Ora e subito. Decisamente sì, prima che accada il peggio.

di Gianni Festa