Forino, dal desiderio di riscatto del dopoguerra alla conquista della democrazia: mantenere vivo il valore della memoria

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Ribadire il valore della memoria di una comunità, fondamenta su cui costruire il futuro. E’ il senso delle celebrazioni con cui Forino ha voluto ricordare l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Di forte commozione la cerimonia presso la sede comunale di Palazzo Caracciolo con la Commemorazione delle vittime e dei caduti alla presenza dei sindaci di Forino e Contrada Antonio Olivieri e Pasquale De Santis, del presidente della Provincia Rizieri Buonopane, di un rappresentante del Consolato USA di Napoli, del presidente della sezione ANPI Forino-Contrada Antonio Galetta e del coordinatore ANPI Campania Ciro Raia. Quindi l’inaugurazione di una lapide in ricordo dei caduti. Ieri il confronto sulla storia della comunità di Forino nel settembre del ’43 e nel difficile processo di costruzione della democrazia a partire dal volume di Antonio Galetta “Forino dal 1943 al terzo millennio”, presentato presso la sala conferenze di Palazzo Caracciolo a Forino. A confrontarsi i sindaci di Forino e Contrada Antonio Olivieri e Pasquale De Santis, il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa,  i professori Guido Vegliante e Giovanni Tranfaglia. A moderare il dibattito Mimmo Limongiello, vicepresidente Anpi. A curare le letture Clif Imperato di Limina Teatro.

Il direttore Gianni Festa si è soffermato sul valore di un libro che si fa saggio antropologico, capace di esplorare il rapido passaggio dalla cività contadina a quella industriale che ha coinvolto Forino e l’Irpinia fino ad arrivare in un batter d’occhio alla società tecnologica e all’incognita rappresentata dall’intelligenza artificiale che ci fa guardare con preoccupazione al futuro. “Un libro – ha spiegato Festa – che ci insegna come la partecipazione sia alla base di qualsiasi lotta per la democrazia e come non si debba mai abbassare la guardia quando si parla di diritti. Lo testimoniano episodi come quello accaduto a Villamaina con una targa inneggiante a Mussolini ritrovata e collocata negli spazi del Comune”

Vegliante, cugino di uno dei partigiani forinesi a cui è stata intitolata la lapide, ha ricordato il dramma che vive oggi la Palestina, un dramma che richiama quelli del nostro passato. “Questo libro – ha spiegato – è importantissimo per far capire ai giovani la loro storia”

Tranfaglia ha posto l’accento sul legame forte di Galetta con Forino attraverso  un libro, nato dall’impegno di un gruppo di amici, che è una forma di diario pubblico, in cui ai dati degli archivi comunali sono accompagnati da ricordi e commenti. A delinearsi l’immagine di un piccolo paese meridionale, nella sua difficile crescita dalla ricostruzione postbellica alla fine del secolo scorso. Tranfaglia ha, inoltre, ricordato come Tonino è stato l’animatore della fondazione a Forino di una sezione dell’Anpi Forino-Contrada, capace sempre di fondere memoria e futuro. “Non è certo un caso – ha spiegato – che la sezione forinese-contradese dell’Anpi, nata negli stessi giorni in cui viene pubblicato questo volume, sia dedicata ai partigiani forinesi, fra i pochi partigiani meridionali, Umberto Romito e Michele Giardino, e che questi siano i primi nomi della lunga lista di personaggi che compaiono inquesto diario. Come la nonna dello scrittore che offriva cibo a chiunque ne avesse bisogno, a partire dai tedeschi, una figura femminile strettamente legata a una cultura contadina che viveva di accoglienza e solidarietà”. I due primi cittadini Olivieri e De Santis hanno sottolineato il loro impegno per salvaguardare la memoria e l’importanza di poter contare su una comunità partecipe e attenta